È morto Tomas Borge

Il fondatore del Fronte sandinista si è spento in ospedale all'età di 81 anni a causa di un'infezione

borgeIl popolare leader sandinista è morto nell’ospedale militare di Managua la sera del 30 aprile. A dare la notizia è stata Rosaria Murillo, portavoce dell’attuale governo del Nicargua e moglie del presidente Daniel Ortega. Poche frasi in lacrime:"E’ con profondo dolore che vi annuncio la fine dell’intensa vita del rivoluzionario Tomas Borge. In questo momento è difficile trovare le parole, ma vale quello che lui aveva detto di Carlos Fonseca perché anche lui è di quegli uomini che non muoiono mai". Tutte le radio e le televisioni del paese centro americano hanno iniziato a trasmettere la notizia.
La vita del "comandante" Tomas Borge era entrata nella mitologia. Nato nell’agosto del 1930, già negli anni cinquanta era stato un tenace oppositore della dittatura dei Somoza. Una scelta che gli valse il carcere e la tortura. Nel 1961, insieme con Carlos Fonseca Amador, Francisco Buitrago, Jorge Navarro, Silvio Mayorga, José Benito Escobar, Noel Guerrero e Germán Pomares, fondò il Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale.
L’anno dopo venne preso prigioniero e restò in carcere fino al 22 agosto del 1978, quando venne rilasciato a seguito dell’assalto all’assemblea nazionale da parte di Eden Pastora e altri guerriglieri in cui presero in ostaggio i deputati.
borgeCon il trionfo della rivoluzione sandinista divenne ministro degli interni fino al 1990. 
Dopo la vittoria di Ortega alle elezioni del 2007, ha ricoperto molte cariche di responsabilità per conto del Governo sandinista. 
Borge (a sinistra è il secondo a fianco di Humberto Ortega e Sergio Ramirez in una foto del 1985), malgrado le diverse vicissitudini del periodo post rivoluzionario, per il suo passato di integerrimo rivoluzionario, era uno dei personaggi più amati in Nicaragua.
Molti italiani avevano avuto la possibilità di conoscerlo subito dopo la vittoria sandinista del 1979. Resta mitica una serata nel teatro di Torino quando aveva tenuto un lungo discorso sulla visione della vita da parte dei sandinisti. "Mi hanno torturato e ridotto in fi di vita, hanno ucciso i nostri figli, ma proprio per questo, quando ho visto negli occhi il mio carnefice gli ho detto che non sarebbe stato ucciso. Avrebbe lavorato per il resto della sua vita per tutti i figli nicaraguensi per assicurare loro un futuro migliore e più giusto".
Da queste parole semplici, ma scolpite nel cuore di quell’uomo che aveva lottato tutta la vita per la libertà del proprio paese, si può comprendere il perché di tanta passione nei suoi confronti, anche a migliaia chilometri di distanza. 
Probabilmente, dopo tre giorni di lutto nazionale, Tomas Borge verrà sepolto a fianco del suo grande amico rivoluzionario Carlos Fonseca, il cui corpo sta in un mausoleo nella piazza di fronte alla vecchia cattedrale di Managua.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Maggio 2012
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