Lara Comi: “Un Pdl da sei e mezzo”
La coordinatrice provinciale si sfila dal crollo leghista e afferma di esser contenta dei risultati elettorali. Il tracollo di Tradate? "Colpa nostra, ci siamo disuniti"
Crolla il Pdl in Italia .Ma sul territorio i dirigenti tengono botta, anzi parlano di un quasi successo. A Varese il coordinatore, Lara Comi (foto), difende con le unghie il suo lavoro e giudica positivamente i risultati ottenuti in provincia, distinguendoli nettamente dal tonfo leghista (nessun sindaco eletto).
«Nel complesso non posso dire che siamo andati male – afferma l’europarlamentare – abbiamo vinto in 6 comuni su 10». Onorevole, diamo un voto al Pdl, quanto si merita? «Direi proprio un sei e mezzo». La valutazione politica dei risultati è sempre molto delicata e
non è solo una questione di numeri. In Provincia di Varese il calo c’è stato, soprattutto di voti e percentuali.
Prendi Tradate, dove il candidato era il vicesindaco Vito Pipolo: il Pdl non è andato oltre l’8%, un tonfo (nel 2007 Forza Italia da sola era al 16%). Per la Comi non è colpa del voltafaccia degli elettori e soprattutto non è merito del centrosinistra: «Quella sconfitta è figlia di personalismi interni – spiega la Comi – ci siamo disuniti, mentre a Cassano Magnago, dove Nicola Poliseno ha il sostegno di tutto il partito, siamo al ballottaggio pronti a giocarci la vittoria».
A proposito, chiederete il voto della Lega Nord a Cassano Magnago?
«Non lo so, ne parleremo tra oggi e domani, faremo delle riunioni per decidere la nostra linea». Con la Lega allora è davvero tutto finito? «Dipende da quale Lega. Quella moderata ci piace, quella demagogica della secessione no».
Il disamore con Bossi ha portato frutti nuovi. La Comi rivendica come vittoria politica il sostegno offerto a Besozzo, insieme al Pd, a Riccardo Del Torchio, in una inedita lista civica: «Non è stato un caso, io e Taricco del Pd eravamo d’accordo su questa ipotesi, ed è stato un successo».
Ma torniamo a Tradate: «Lì è successo di tutto, noi avevamo anche pensato a un accordo con Franco Accordino e altri ma lui ci ha detto fin dall’inizio che non avrebbe accettato, diciamo che ha portato via dei voti più radicali, rispetto alla nostra impostazione più moderata».
La sconfitta a Cardano al Campo tuttavia è un altro segnale negativo: «Non è andata bene, è vero, vuole dire che lì, come a Marchirolo, c’è ancora da lavorare. Invece abbiamo sostenuto il vincitore a Pino Tronzano e a Gerenzano dove abbiamo vinto molto nettamente insieme all’Udc».
Resta da capire quale sarà il futuro di questo partito: Da soli? Con l’Udc? Con la lega? «Il Pdl a Varese sono le persone. Qui abbiamo tanti eletti, sindaco, deputati, dirigenti, assessori, che rappresentano il Pdl – suggerisce la Comi – c’è un rapporto personale forte con i nostri elettori, che si fidano di tanti amministratori da anni sul territorio. Questo patrimonio è da salvaguardare».
Ma se Berlusconi sciogliesse il Pdl per tornare alle origini che fareste? «Questo ce lo dirà il presidente quando tornerà da Mosca…».
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