Francesco Guccini e il nuovo album: “L’ultima Thule”

Dopo 8 anni di silenzio il cantautore emiliano è tornato con un nuovo disco, nei negozi dal 27 novembre

Dopo 8 anni di silenzio Francesco Guccini è tornato il 27 novembre con un nuovo album di inediti: “L’ultima Thule” (EMI Music Italy), un disco potente fatto di racconti, un capolavoro che si aggiunge agli altri che Guccini ha seminato lungo la sua strada.

Questi i titoli che compongono quest’ultima fatica discografica: “Canzone di notte n°4”, “L’ultima volta”, “Su in collina”, “Quel giorno d’aprile”, “Il testamento di un pagliaccio”, “Notti”, “Gli artisti”, “L’Ultima Thule”. Tutti i brani sono stati scritti e arrangiati da Francesco Guccini e dai suoi collaboratori.
 
Tra “Ritratti” (2004) e “L’ultima Thule” (2012) sono passati quasi otto anni, il tempo più lungo di sempre che Francesco Guccini ha posto tra un disco e l’altro. Un intervallo che ha riempito di vita, concerti, libri, riflessioni, finiti poi in otto canzoni specchio fedele del suo essere oggi. In questo presente non ama identificarsi con il termine artista, fin troppo abusato, preferisce quello di artigiano, termine che ha salde radici nella cultura popolare.
Un artigiano quindi che costruisce canzoni con le parole e con la musica con la stessa passione che può avere un falegname nel costruire una sedia. "Il mio è pudore – dice – o meglio prudenza montanara".
 
È un marinaio della vita quello che racconta in forma di canzone “L’ultima Thule”, l’ultimo approdo, che fa il bilancio di quello che ha vissuto, guarda in faccia l’esistenza e  si misura con la parola fine.
Consapevole che le canzoni vanno e vengono ma sono destinate a svanire dalla memoria come canta negli “Artisti”. Il disco non a caso ha voluto inciderlo nel mulino dei suoi nonni, a Pàvana, luogo che per lui rappresenta la partenza e l’arrivo; luogo in cui esamina idealmente quello che è accaduto nella sua vita.  Lo fa Guccini con grande sincerità, verità, senza trucchi come ha fatto sempre, solo con qualche anno in più, senza dimenticare l’ironia che non lo ha mai abbandonato.
Le canzoni di questo disco hanno una forte impronta letteraria, caratteristica in verità che segna tutto il suo repertorio, ma in questo album ancora di più, al punto che forse la definizione più pertinente della sua nuova opera è letteratura cantata, ritmata dal battito del suo cuore, della sua vita, della sua arte.
 
“L’Ultima Thule” è il diciassettesimo album di studio di una carriera iniziata nel lontano 1967. Una carriera che ha visto per ben 45 anni Francesco Guccini pubblicare dischi su etichetta EMI.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Novembre 2012
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