Amianto: obbligatorio denunciare le case con eternit
Dal primo febbraio scattano le sanzioni per chi non fa la segnalazione. Una semplice dichiarazione che riguarda coperture, isolanti termici, tubazioni, vasche
Finito il tempo delle semplici notifiche, dal primo febbraio è scattato quello delle sanzioni. La legge regionale, in vigore dal 2006, prevede ora delle multe per proprietari di case o fabbricati costruiti con cemento amianto o eternit.
Al 31 gennaio, le segnalazioni giunte all’Asl erano 11.500. Ha obbligo di segnalazione chi ha tetti in amianto, facilmente riconoscibili dalla forma ondulata e di colore grigio, coperture di vario genere, ma anche chi ha l’eternit come guarnizione della caldaia, isolamento termico delle tubazioni del riscaldamento, canne fumarie e simili, vasche di raccolta dell’acqua: « Ci sono situazioni più evidenti e situazioni meno evidenti – spiega il responsabile del Servizio Igiene Pubblica dell’Asl Paolo Bulgheroni – L’eternit venne utilizzato moltissimo in edilizia negli anni ’60 e ’70. È bene, allora, chiamare un tecnico o guardare sul capitolato della propria abitazione per accertarsi di questa presenza e non incorrere in spiacevoli conseguenze».
La sanzione pecuniaria ( da 100 a 1500 euro) in effetti serve più che altro da deterrente: « Lo scopo della legge regionale – spiega il direttore dell’Asl Giovanni Daverio – è quello di sensibilizzare i cittadini sulla pericolosità di questo materiale. È bene sapere dov’è e controllarne lo stato. Solo se è friabile, presenta sfaldamenti o fessurazioni diventa pericoloso per la salute».
Dal primo febbraio, dunque, i vigili o i tecnici di ogni Comune possono controllare la regolare segnalazione di una costruzione in eternit: nel caso non sia registrata nel database dell’Asl, si può avvisare il proprietario degli obblighi imposti dalla legge e, nel caso, di inerzia, si può procedere con ordinanza del sindaco: « Avere la fotografia della situazione potrà anche permettere un più attento controllo di situazioni pericolose – commenta Daverio – ma anche dà strumenti al Sindaco di intervenire con vigore in assenza di attività da parte del proprietario chiamato a rimuovere tetti in stato di degrado».
La legge, dunque, si rivolge a tutti i proprietari perchè si mettano in regola. Coinvolti principalmente chi abita in stabili risalenti agli anni ’60 e ’70, ma anche successivi: solo dal ’94 l’eternit è stato bandito dall’edilizia: « Una volta verificata la condizione dell’eternit – prosegue Bulgheroni – bisognerà procedere allo smaltimento nel caso di friabilità o fessurazione attraverso le operazioni di rimozione, incapsulamento e confinamento. Si attendono ancora le linee regionali ma è certo che le spese saranno a carico del privato. La Regione ha approvato uno stanziamento per contribuire alle opere di bonifica in ambito pubblico, nell’edilizia residenziale pubblica. Entro il 2015 dovrà essere rimosso tutto l’eternit»
Per informazioni e chiarimenti ci sono l’Asl risponde con propri tecnici nei diversi distretti
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