Per Maroni Grillo come Mussolini, Ambrosoli incassa il voto di Fo

Roberto Maroni

«Beppe Grillo usa i termini che usava Mussolini e i fascisti. La Lega rimane un presidio di democrazia». Nel penultimo giorno di campagna elettorale Roberto Maroni stigmatizza così l’entusiasmo crescente attorno al movimento di Grillo, spiegando anche che è contento di non ricevere il voto di Giannino, ex presidente di fare per fermare il declino: «è uno che millanta lauree che non ha» ha spiegato il leader leghista.
In visita a Como, dove ha raccolto le istanze dei benzinai, in particolare sulla carta sconto benzina e le aree di confine, Maroni ha anche proposto di introdurre in Lombardia aree con fiscalità di vantaggio per fermare la spinta alla delocalizzazione delle imprese.
Maroni ha invece difeso la promessa di Berlusocni di restituire l’Imu: «non si tratta di comprare il voto, si tratta di fare promesse elettorali come accade in ogni campagna elettorale».

 

Umberto Ambrosoli

Umberto Ambrosoli incassa invece il voto di Dario Fo, così almeno ha comunicato su Twitter il conduttore televisivo Gad Lerner che ha scritto: “Dario Fo mi ha appena autorizzato a comunicare la sua scelta di voto disgiunto: alla Regione Lombardia voterà per Umberto Ambrosoli”.
Il candidato del centrosinistra è stato affiancato nel suo penultimo giorno di campagna elettorale dal sindaco di Firenze Matteo Renzi che ha spiegato: « In Lombardia abbiamo grande responsabilità. Formigoni e Lega sono saltati poi si sono rimessi insieme con la paura di perdere la poltrona. La proposta di Ambrosoli è la soluzione per uscire dalla situazione in cui siamo». Nel tardo pomeriggio ha partecipato al Convegno "La Regione Lombardia e l’agricoltura periurbana nella prospettva Expo".