Piccole imprese, non c’è ancora ripresa

L'analisi congiunturale di Confartigianato imprese Varese mostra leggeri segnali di miglioramento, ma l’andamento produttivo e il fatturato sono ancora negativi

L’analisi relativa al IV trimestre 2012 su dati Unioncamere Lombardia, servizio amministrazione del personale di Confartigianato Imprese Varese e Artigianfidi Lombardia (servizio credito di Confartigianato Varese), evidenzia ancora una generale situazione di crisi. Leggeri, infatti, i segnali di miglioramento rispetto al trimestre precedente. La produzione del IV trimestre 2012 si presenta stabile nei confronti del III trimestre del 2012 ( 0,06%), però è in sofferenza rispetto al IV trimestre del 2011 (-6,78%). Ad accusare maggiormente le tensioni congiunturali sono le aziende dai 6 ai 9 addetti (-9,95%). (nella foto Mauro Colombo, direttore di Confartigianato imprese Varese).

L’andamento produttivo è negativo: i beni intermedi vedono un calo del 19,54%; quelli finali registrano un -4,58% e i beni d’investimento sono al -6,99%. I cali produttivi interessano, in particolare, le varie, la meccanica, l’abbigliamento, il legno, la plastica e il tessile. Nel confronto con il III trimestre 2012 la situazione è migliore: il segno “+” contraddistingue soprattutto gli alimentari, le pelli e la carta.
Il fatturato registra un -5,97%; -0,14% rispetto al trimestre precedente. La quota estera, in calo, occupa il 4,40% del fatturato totale. Rispetto al 2012 sono di segno positivo solo il legno e la plastica; negative le varie, la carta, l’abbigliamento, il tessile, gli alimentari e la meccanica.
Il tasso d’utilizzo degli impianti scende di 1 punto percentuale e si colloca al 62,53%.
Rispetto al IV trimestre 2011, gli ordinativi acquisiti nel trimestre scendono del 3,46%. Il confronto con il III trimestre 2012 porta, invece, ad una crescita del 20% degli ordini dall’estero.
L’occupazione, in lieve flessione, è al -0,47% (dato in calo quello della carta, mentre in ripresa l’abbigliamento). Le CIG in deroga mostrano una situazione ancora negativa sul piano occupazionale. Dalle procedure compiute nel corso del periodo ottobre – dicembre 2012, la Meccanica (30 pratiche nel IV trimestre 2012) è ancora il settore con le maggiori difficoltà; segue il TAC (20 pratiche). In totale, le pratiche per Cassa Integrazione richieste nel IV trimestre 2012 sono state 86.
Il livello delle scorte dei prodotti finiti è adeguato per il 56% delle imprese intervistate, mentre per le restanti aziende le valutazioni di scarsità prevalgono su quelle di esuberanza, portando il saldo a – 31% (dato in calo). Si attesta intorno al 57% la percentuale di aziende che non tiene scorte (51% il valore del precedente periodo). Per quanto riguarda le scorte di materie prime: il 47% delle imprese ritiene adeguato il livello con un saldo pari a -13%; il 35% degli intervistati afferma invece di non tenere scorte.
I prezzi medi delle materie prime aumentano dell’1,86%; stabili quelli dei prodotti finiti (-0,14%). Il maggior incremento nei prezzi delle materie prime ha interessato, in particolare, la plastica con una percentuale del 5%. Nei prodotti finiti la carta accusa i maggiori decrementi dei prezzi (-3,09%).

Il credito
Il numero di richieste deliberate positivamente da Artigianfidi Lombardia (servizio credito di Confartigianato Imprese Varese), passa dalle 1.149 del 2011 alle 917 del 2012. I volumi intermediati passano dai 56 milioni del 2011 ai 50 milioni del 2012. L’importo medio del finanziamento deliberato dal confidi di Confartigianato Varese sale a 53.000 euro.
Diminuisce anche il livello delle erogazioni effettuate dagli istituti di credito: 47 milioni di euro nel IV trimestre 2011; 45 milioni di euro nello stesso periodo del 2012. La selettività da parte del sistema bancario in termini di numero di pratiche respinte si attesta al 4.7%.
Le pratiche in attesa di esito sono circa 300 per un volume di 18 milioni di euro.
Nel IV trimestre 2012 aumenta la richiesta di anticipi (78%) rispetto alla liquidità (16%) e agli investimenti (6%).
Cresce, rispetto al precedente trimestre, la quota di breve termine (80%) rispetto al medio/lungo termine (20%).
«Le prospettive degli imprenditori sul primo trimestre 2013 – dichiara Mauro Colombo, direttore generale di Confartigianato Imprese Varese – sono ancora decisamente negative. Secondo le previsioni la produzione dovrebbe diminuire del 33%, la domanda interna del 31% e, per la prima volta, anche la domanda estera (del 2%). Mercato del lavoro e fatturato potrebbero subire ulteriori variazioni: -12% il primo; – 35% il secondo. La situazione economica pretende decisioni immediate, perché da troppo tempo le imprese hanno drasticamente diminuito i propri investimenti sino a bloccarli, hanno ridotto le scorte all’osso e utilizzano solo in parte gli impianti. L’ulteriore riduzione dell’occupazione è il risultato di una situazione di crisi come questa. Di fronte a tali difficoltà si corre il rischio di un indebolimento totale e il venire meno di quelle condizioni che dovrebbero assicurare una pronta reazione nel caso ci si trovasse di fronte a qualche segnale di ripresa. Due le azioni importanti e specifiche: ridurre il livello dell’imposizione fiscale per ripristinare nelle imprese quelle condizioni utili che le possano agevolare nell’utilizzare risorse per gli investimenti; intervenire sul doppio nodo costo del lavoro / flessibilità in ingresso per creare condizioni di maggiore occupazione. In assenza di questo, qualche segnale positivo congiunturale nel prossimo trimestre potrà arrivare dal recupero fisiologico delle scorte minime con conseguenze positive sulla produzione. Misura insufficiente, però, per rilanciare quegli investimenti che servono per mantenere e/o aumentare la competitività e l’occupazione: riportare gli impianti ad un maggior tasso di utilizzo non è certo la soluzione. Anche perché si deve evitare che gli attuali disinvestimenti in capitale e lavoro portino le nostre imprese a momenti di oggettiva difficoltà nei confronti dei loro competitor europei». 

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Pubblicato il 11 Febbraio 2013
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