Uno tsunami investe l’Italia

Il Movimento 5 stelle è il primo partito con il 25%. Il centrosinistra vince di un soffio alla Camera e prenderà il 55% dei deputati, mentre al Senato non c'è una maggioranza

Centro sinistra e centro destra perdono oltre undici milioni di voti in una tornata elettorale dove un italiano su quattro non è andato a votare.

Chi avrà la responsabilità di provare a formare un Governo, da domani dovrà tenere conto anche di questi dati. C’è una grande sfiducia nella politica e Beppe Grillo si è rivelato un vero tsunami. Alla Camera dei deputati, per un soffio, il Movimento 5 stelle è il primo partito. La coalizione del centro sinistra con il 29,5% prende il 55% dei seggi portando a Montecitorio 340 deputati. Pdl, Lega e altri hanno rincorso e finiscono al 29,1% incollati dietro, con una distanza solo di uno 0,4%.
Il Senato è senza maggioranza perché il centro sinistra avrà solo 119 seggi e gliene mancheranno 39 per poter governare da solo.
Un risultato che, la gran parte dei commentatori considera uno shock perché renderà 

ingovernabile l’Italia. Di fatto tutti i partiti, seppur con alcune differenze, hanno avuto un tracollo di consensi. Il Pdl, grazie al ritorno in campo del suo fondatore, ha recuperato uno svantaggio che sembrava incolmabile. Resta il fatto che ha perso quasi metà dei consensi di cinque anni fa. Questo risultato li fa comunque esultare perché, sfruttando diversi fattori, sono riusciti a bloccare una vittoria del Pd che sembrava certa fino a poche settimane fa. La Lega tracolla lasciando sul campo un milione e seicentomila elettori. Un risultato che non preoccupa i suoi vertici perché la nuova strategia non ha la centralità politica a Roma, ma solo nel Nord. Per quel che resta della vecchia Lega di Bossi, tutto si giocherà nelle regionali della Lombardia.
Quello che non ha nulla da ridere è il Pd perché, malgrado resti il maggior partito al Senato, cede il passo alla Camera a Grillo. Resta comunque lontanissimo da quei dodici milioni di voti del 2008. Monti entra alla Camera per un soffio, mentre la sinistra di Rivoluzione civile raccoglie una manciata di voti e resta fuori. Stessa sorte per Futuro e libertà di Fini, Fare per fermare il declino di Giannino, La destra di Storace e altre formazioni minori.
A questo punto la politica dovrà assumersi tutta la propria responsabilità partendo dall’ascolto del paese reale. Oggi c’è stato un vero terremoto. Va guardato con coraggio cercando di capirne le ragioni. Il malessere è forte ed è fatto di sfiducia e paura, ma anche di richieste e speranze. Servirà molta umiltà e anche una buona dose di creatività che permetta di trovare possibili vie di uscita. Queste, al di là dei mercati, dello spread, dell’Europa e di tanto altro, non possono esaurirsi solo in un nuovo voto ravvicinato.

Lo speciale elettorale  – La lunga diretta con tutti i datiI commenti dei politici locali

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Febbraio 2013
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