Nelle classi pollaio, non c’è posto per mia figlia

Due licei rifiutano l'iscrizione all'indirizzo classico a causa del numero eccessivo di studenti. Non è però possibile fare nuove classi perchè non ci sono soldi

 Gentile Redazione di Varese News,

Vi scrivo per esprimere il mio disappunto in merito alle questione “iscrizione scuole superiori”, in quanto madre e in quanto psicologa (occupata in ambito scolastico).
Sono una mamma di una ragazza di terza media, iscritta alle scuole Majno di Gallarate. Come tutti i genitori quest’anno abbiamo affrontato la difficile scelta delle scuole superiori, e mia figlia, consapevole della fatica della scelta, si è indirizzata sul Liceo Classico di Gallarate.
 
In questi giorni siamo stati contattati dalla Dirigente, la quale ci ha comunicato che c’è un esubero di richieste di conseguenza mia figlia non potrà frequentare il Liceo Classico di Gallarate. Perché?
La situazione è la seguente:
Il Liceo classico di Gallarate ha ricevuto 38 domande di iscrizione, e di conseguenza sono stati esclusi 8 studenti, perché il limite massimo per sezione è 30 studenti. L’esclusione è avvenuta in merito a criteri di distretto (prima sono esclusi i non residenti nel distretto di Gallarate) e poi in base alla media della prima pagella di quest’anno scolastico.
Mia figlia è residente a Gallarate, ma è stata esclusa perché la sua media è di 7,41, e le medie di chi è entrato erano leggermente più alte.
 
Come famiglia abbiamo provato a capire se fosse possibile iscriverla a Busto Arsizio, ma purtroppo non sarà possibile sempre per questione di saturazione delle classi.
Le dirigenti di Gallarate e Busto Arsizio hanno provato in tutti i modi ad ottenere una sezione in più, per permettere in primo luogo l’accesso a tutti gli iscritti, in secondo luogo di formare classi  a più ampio respiro, meno numerose. Per esempio a Gallarate sono state richieste due sezioni da 20 e 18 studenti.
 
Il Provveditorato di Varese però ha negato questa richiesta. Si va quindi a delineare una situazione di questo tipo: 1 sezione da 30 alunni a Gallarate, due sezioni da 30 alunni a Busto Arsizio. (DOMANDA: ma i bocciati dove li metteranno???). Ci sono poi 6 sezioni da 30 alunni al Liceo Classico di Varese, che rimane l’unica scelta perché qui creeranno una sezione in più per poter convogliare tutti gli studenti esclusi da Gallarate e Busto Arsizio.
Ora io pongo le seguenti considerazioni, in quanto madre:
Devo gestire la delusione e la frustrazione di mia figlia, che si sente già “esclusa” (con una media del  7,43!), nonostante stiamo parlando di “scuola DELL’OBBLIGO”. Tutto in un’ottica di “sana” meritocrazia, che inizia a colpire anche i più piccoli, che si vedono già condizionati nel loro percorso formativo ed educativo.
Devo gestire dei SERI problemi logistici ed economici: intanto per andare a scuola dovremo calcolare almeno 2 ore in più di viaggio tra andata e ritorno, nonché il costo di un abbonamento mensile del treno.
Tutto ciò implica molte più difficoltà per tutto il nucleo familiare (visto che la scelta non dipende da noi, sarà il Provveditorato di Varese a pagarci l’abbonamento del treno per 5 anni? O la Provincia?).
In quanto psicologa invece mi chiedo:
Davvero questo è il modo che le nostre amministrazioni stanno scegliendo per affrontare l’istruzione dei nostri figli? Davvero si sta scegliendo di  creare SOLO sezioni da 30 alunni, quando diversi studi scientifici (e il buon senso di tutti noi)  dimostrano che per offrire un buon livello di didattica e apprendimento i gruppi classe devono essere meno numerosi?  Non è difficile da comprendere.. una classe più piccola permette agli alunni di seguire con maggiore attenzione le lezioni, permette di instaurare rapporti più significativi e produttivi tra i compagni e tra ragazzi-insegnanti.
Inoltre questi insegnanti come possono lavorare in modo efficace e mirato con classi cosi numerose? Conosco diverse insegnanti molto competenti e motivate, che di fronte a classi cosi numerose, dove ogni alunno porta le sue specificità e problematicità, non riescono a insegnare e trasmettere nel modo in cui sarebbero capaci. 
Classi da 30 significa didattica di minore qualità, minore attenzione verso il singolo, apprendimento di gran lunga inferiore. Studenti che diventano numeri. Insegnanti che diventano macchine, inevitabilmente. Tutto questo incide profondamente sulla MOTIVAZIONE degli studenti (nell’apprendere), e degli insegnanti (nell’insegnare).
La scelta di “tagliare”, è tutta economica e NON funzionale. Dov’è la qualità che ogni liceo deve dimostrare di avere a fine anno?? Soldi a palate per fare le prove Invalsi, dove il prestigio di ogni scuola si determina sui risultati omologati di migliaia di bambini e ragazzini, e poi però si taglia su ciò che determina DAVVERO la qualità della didattica, ovvero la possibilità di offrire RELAZIONI significative tra gli studenti e i loro insegnanti.
 
Victor Hugo diceva “per ogni scuola che si apre, si chiude un carcere”. Qui siamo di fronte a un sistema che chiude le porte ai ragazzi, per renderli numeri.
Chiedo a tutti i genitori degli esclusi dai licei di Gallarate e Busto, ma anche ai genitori dei ragazzi che dovranno “sopravvivere” per 5 anni in classi da 30 alunni, di contattarmi via mail (chiara.carava@gmail.com) , per provare a fare qualcosa. Perché la nostra richiesta è molto semplice: create una sezione in più. Anzi, due sezioni in più. Una a Gallarate, una a Busto, al fine di ridurre il numero degli alunni per ogni classe, lavorando affinchè si garantisca una migliore didattica per tutti.
Grazie per l’attenzione, a chi avrà letto questa lunga lettera.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Marzo 2013
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