Il Varese fa il suo dovere: Cittadella liquidato 2-0

Un gol per tempo segnati da Kone ed Ebagua mantengono al sesto posto i biancorossi che infiocchettano una partita poco spettacolare. Verona e Livorno vincono, per i playoff ci si affida all'Empoli

Tredici anni dopo quell’1-0 rivelatosi inutile nei playoff, il Cittadella torna a perdere a Masnago questa volta subendo due reti da un Varese poco scintillante ma piuttosto concreto. Kone nel primo tempo, Ebagua agli sgoccioli della ripresa firmano una vittoria (2-0) importante per mantenere la squadra di Agostinelli in sesta posizione e di rispondere a distanza al Brescia che passa a Reggio Calabria. Come noto però, i playoff non passano dai piedi di Neto e compagni ma dai risultati di Livorno, Verona ed Empoli: le prime due hanno vinto (roboante lo 0-5 dell’Hellas ad Ascoli) e così domenica all’ora di pranzo bisognerà tifare i toscani impegnati con il Cesena.
Da Masnago intanto arrivano dati confortanti: seconda partita senza subire gol, tre punti legittimati dalla superiorità nella ripresa (anche numerica: veneti in dieci dal 55′ per doppio giallo a Pellizzer), buona disposizione tattica con Zecchin che piace anche arretrato, Corti confermato a buoni livelli e i terzini apparsi reattivi. Detto questo però, è giusto sottolineare che la prova odierna è stata piuttosto povera di spettacolo anche perché le punte biancorosse sono incappate in una giornata così-così, anche se prima o poi qualche fiammata l’hanno avuta. Bocciata invece la formazione di Foscarini, attenta a concedere poco spazio, ma davvero povera in fase di impostazione del gioco. Nel complesso quindi risultato giusto e conferma positiva per Agostinelli; il futuro (e i playoff) sono però nelle mani degli altri.

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Varese – Cittadella 2-0 4 di 19

COLPO D’OCCHIO – Probabilmente è il minimo stagionale sugli spalti quello per la partita tra Varese e Cittadella, anche se il dato ufficiale parla di circa 3.200 spettatori. Il cielo è grigio, gli spalti bagnati e anche durante la partita si rimetterà a piovere su Masnago. Una quarantina i tifosi ospiti in Curva Sud.

CALCIO D’INIZIO – Varese superconfermato, Cittadella rivoluzionato, almeno rispetto alle previsioni della vigilia. Agostinelli arretra di nuovo Corti in difesa e porta Zecchin accanto a Kone in posizione mediana. Ferreira trova invece posto tra le mezz’ali che agiscono alle spalle 
di Ebagua. Struna resta fuori dai 18 come Marino, c’è invece in panchina il giovane bomber della Primavera, Luca Forte. Foscarini invece stravolge il centrocampo dove l’unico punto fermo è il temuto Schiavon; in attacco giocano Di Nardo e Giannetti, 22enne di scuola Juve. Convocato ma in tribuna il grande ex Edo Gorini.

IL PRIMO TEMPO – Tre quarti d’ora piuttosto noiosi, illuminati però dal lampo di Moussa Kone autore della rete che vale l’1-0, arrivata poco dopo la mezz’ora di gioco. Il Varese comincia come annunciato e cioé con il 4-2-3-1, ma durante lo svolgimento della gara passa sia al classico 4-4-2 sia – seppur per poco – al 4-3-3 completando i moduli provati in settimana da Agostinelli. Cambiamenti che non producono granché sotto il profilo delle occasioni da rete, visto che la prima e unica – fino al gol – arriva dopo pochi istanti e nasce da una punizione battuta da Zecchin e deviate di testa da Rea su cui Ferreira non arriva in scivolata. Poi accade poco: ci si muove tra le due aree senza mai entrarci tanto che pure il dato dei fuorigioco rimane a lungo in bianco. Così la rete nasce da un episodio isolato, ma anche su un’azione molto bella: Ferreira Pinto, incolore fino a lì, trova spazio per crossare dal fondo, vicino alla bandierina di destra. Traiettoria perfetta e palla che arriva in area dove Kone sovrasta tutti (nella foto di S. Raso) e perfora Cordaz, senza colpe nella circostanza, con un gran colpo di testa. E’ il 32′ e da lì in avanti il Varese è più propositivo senza mai però creare problemi alla difesa ospite.

LA RIPRESA – Dagli spogliatoi non ci sono novità, anche se il Varese appare fin da subito più vivace e deciso nel condurre le danze. Al 10′ un episodio determinante: Ebagua intuisce un retropassaggio sulla trequarti e recupera palla anticipando Pellizzer che lo stende. Per il difensore amaranto, già ammonito (e graziato una prima volta in precedenza), arriva il secondo giallo che lascia in dieci il Cittadella. Il Varese può così impadronirsi definitivamente del campo anche se ha il torto di non riuscire a chiudere i conti, tenendo così in vita i veneti per tutta la ripresa. I biancorossi comunque ci provano con Corti, Oduamadi e soprattutto Pucino: controllo di petto e gran sinistro (17′) con palla che scende e centra la traversa.
Prima di lasciare il campo a Franco si rivede ance Ferreria Pinto che, al di là di una forma sempre rivedibile ha disputato una buona prova. Il Cittadella invece è un fantasma: Foscarini aumenta il numero di attaccanti ma in area arriva solo al 25′ con un’azione confusa e terminata, si fa per dire, da un tentativo di rovesciata di Giannetti che si conclude goffamente. Poi torna a farsi notare anche Ebagua, ma la sua ricomparsa non pare troppo brillante: un tiro centrale, un fuorigioco netto, una palla sbagliata. Invece la perseveranza premia il centravanti a pochi istanti dal 90′: Neto va sul fondo a sinistra e mette al centro dove Giulio è bravo a girare su se stesso eludendo Coly e a scaricare in rete (foto) da pochi metri con un inusuale tiro di destro. Finisce qui, per adesso: mancano tre partite e una speranza per i playoff è ancora viva dopo questi tre punti.

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Pubblicato il 27 Aprile 2013
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