Dalla Regione arriva lo stop di 6 mesi a nuovi centri commerciali
Approvata all’unanimità la legge che prevede la sospensione fino al 31 dicembre 2013 di nuove autorizzazioni all’apertura di grandi strutture di vendita e a richieste di ampliamento di quelle esistenti
In Lombardia ci sono 295 metri quadrati di centri commerciali ogni mille abitanti, un dato che fa della regione uno dei record italiani ed europei di saturazione. Adesso però è arrivato un primo stop.
Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la legge che prevede la sospensione fino al 31 dicembre 2013 di nuove autorizzazioni all’apertura di grandi centri commerciali e a richieste di ampliamento di quelle esistenti.
Sei mesi di stop imposti a nuove costruzione nella speranza di un riordino generale della materia.
Il risultato è arrivato dopo una seduta nella quale molti gruppi hanno avanzato proposte e ordini del giorno: grazie all’approvazione unanime di un emendamento presentato dal Pdl Carlo Malvezzi, sono esclusi dalla sospensione i procedimenti per il rilascio di autorizzazioni relative alle opere e agli interventi previsti in accordi di programma promossi da Regione Lombardia o con adesione regionale, connessi e funzionali ad Expo 2015.
Respinto invece a scrutinio segreto con soli 15 voti favorevoli un altro emendamento presentato sempre da Malvezzi che si proponeva di escludere dalla moratoria le domande di autorizzazione per ampliamento di grandi strutture di vendita già presentate alla data di entrata in vigore della legge. Una spaccatura che il capogruppo Pd Alessandro Alfieri ha definito un "tentativo da parte della maggioranza di vanificare gli effetti della moratoria stessa".
La Lega Nord, invece, ha presentato un ordine del giorno approvato all’unanimità con il quale invita la Giunta a introdurre un indice specifico di saturazione oltre il quale non è più possibile realizzare centri commerciali e ha chiesto di porre fine al consumo di suolo agricolo per far spazio alla grande distribuzione organizzata.
La Regione Lombardia dovrà vigilare in maniera decisa circa gli accordi in materia di occupazione che vengono definiti in sede di Conferenza dei Servizi ma spesso disattesi al momento dell’attivazione della struttura e prevedere, come chiesto in un ordine del giorno promosso da Marco Tizzoni (Maroni Presidente), la possibilità di inserire un sistema sanzionatorio o premiale in merito al mantenimento dei livelli occupazionali.
Via libera unanime anche a un ordine del giorno del Partito Democratico che invita la Giunta a sviluppare nel monitoraggio oggetto della moratoria un apposito capitolo riguardante gli effetti di area vasta che contenga indicazioni sulle misure di mitigazione da adottare, indicazioni per strumenti di perequazione territoriale finalizzati a riequilibrare tra i Comuni coinvolti gli effetti sovraccomunali indotti dalle grandi strutture di vendita e linee guida per la finalizzazione dei proventi alla realizzazione di interventi di riqualificazione dei centri storici e al potenziamento del commercio di vicinato e dei centri commerciali naturali. Approvato infine anche un ordine del giorno presentato da Giulio Gallera e Luca Del Gobbo (PdL) che invita la Giunta a escludere dalla moratoria i procedimenti per il rilascio di autorizzazioni relative ad opere e interventi previsti in accordi di programma promossi da Regione Lombardia o con adesione regionale per i quali sia stata conclusa con esito favorevole la conferenza dei servizi.
Soddsfatto anche il Movimento 5 stelle che lo definisce "un primo passo verso una regolamentazione completa del settore del commercio sulla quale presenteremo proposte nuove e concrete”.
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