Rammarico Vitucci: “Non dovevamo arrivare in volata”

Il coach difende le proprie scelte ma ammette: "Persa lucidità nell'ultimo periodo". Vescovi ringrazia i suoi giocatori, Banchi parla di "impresa"

Siena – Coach Vitucci è scuro in volto e sbrigativo: la rimonta subita a Siena con Varese che partiva da +17 a pochi istanti dal termine del terzo periodo è difficile da mandare giù a qualsiasi livello, figuriamoci per l’allenatore che ha portato fino a lì una squadra a tratti esaltante, anche questa volta. «Abbiamo giocato una partita più che buona – spiega – addirittura un ottimo primo tempo, mentre nell’ultimo quarto abbiamo perso un po’ di lucidità. Non dovevamo arrivare punto a punto contro Siena: in quel momento la Montepaschi ha trovato qualche grande canestro come la tripla di Brown sull’uscita di Dunston, alzando la parabola e arrivati lì hanno deciso le piccole cose. Peccato: siamo riusciti a dimostrare di poter giocare al loro livello e questo è fondamentale: ciò ci deve dare energia mentale per giocare a Varese, vincere e tornare qui settimana prossima».
Certo è che si resta con l’amaro in bocca ma anche con qualche dubbio sulla gestione tecnica, in particolare su quell’azzardo di inizio ultimo periodo quando Varese ha perso metà del vantaggio. «Avevamo la situazione falli da gestire – si difende Vitucci – e comunque non possiamo giocare tutta la partita in cinque. Inoltre chi è entrato dalla panchina ha fatto bene nel primo tempo e dimostrato di poter stare in campo comunque anche più avanti».

Chi invece, e a ragione, parla di “impresa” è il coach toscano Luca Banchi che non manca di tessere le lodi degli sconfitti. «Quella di stasera non è stata una semplice vittoria ma una vera impresa – arrivata in una serata che sembrava stregata e con un copione scritto. Varese è stata sempre bravissima a respingerci perché è una squadra capace di tutto: per noi è stato un incubo la loro capacità di ricostruire il vantaggio. La prima volta che siamo tornati a -1 ci hanno ricacciato a 17 punti e questo indica che partita sia stata. In quel momento però abbiamo reclutato risorse che vanno oltre la tecnica e la tattica e trovato quel guizzo in più, lo stesso che ci ha fatto guadagnare il il rimbalzo d’attacco o il tiro libero vincente. In lunetta abbiamo commesso qualche errore ma quel pallone vagante recuperato da Daniel ci ha premiati. Guidare la serie con due vittorie di vantaggio è motivo d’orgoglio ma non deve essere fonte rilassamento». E quando gli chiedono quando ha capito che questa Siena poteva rimontare da così lontano, Banchi sfodera la risposta perfetta: «Nell’agosto scorso, dal ritiro precampionato».

Dallo spogliatoio di Varese escono volti scuri e occhi quasi increduli. Lo sono quelli di Polonara che ricorda, giustamente, come la Cimberio abbia fatto disputato una prova a lungo inattaccabile o quelli di De Nicolao che ammette: «Dovevamo chiuderla prima, peccato perché abbiamo giocato benissimo per quasi 35′ prima di perdere lucidità». Il finale è pungente: «Torniamo a Masnago per vincere e per rivederci di nuovo qui a Siena per gara6: magari l’ultimo fischio sarà a nostro favore».
Un accenno a decisioni avverse lo fa anche il presidente Vescovi: «Riguardatevi l’ultimo quarto» ruggisce prima di dire le cose che più gli stanno a cuore: «Ringraziamo i ragazzi per quanto hanno saputo fare: questa sera abbiamo mostrato il piglio giusto e abbiamo costretto Siena sulla difensiva, ci hanno dovuto rincorrere, sono stati in difficoltà. Vogliamo tornare qui per giocarcela un’altra volta».

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Pubblicato il 01 Giugno 2013
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