Ivan Santaromita, dal tricolore all’azzurro Mondiale
Il varesino, campione d'Italia, convocato da Bettini per la gara iridata in programma a Firenze. «Ho corso la Vuelta per questo obiettivo, ora spero nella maglia da titolare»
Questo 2013 sembra davvero un anno speciale per Ivan Santaromita: il 29enne corridore di Clivio è diventato campione italiano, si appresta a cambiare squadra restando nell’elite del pedale mondiale (dalla Bmc alla Orica GreenEdge), sta per sposare la sua Chiara (appuntamento a fine ottobre; foto in basso la partecipazione) e dulcis in fundo si è guadagnato la prima convocazione per la Nazionale. Tra gli undici azzurri scelti dal ct Paolo Bettini e annunciati stamane a Milano c’è quindi anche il varesino, reduce da una buona prestazione alla Vuelta che ha convinto lo staff tricolore a puntare su di lui.
Ivan, le sensazioni a caldo ora che la sua convocazione è ufficiale.
«Sono contento e prometto di dare il massimo per la Nazionale. La mia prima convocazione è arrivata nell’anno in cui il Mondiale torna in Italia: meglio di così…».
Quando ha capito che per lei c’era la concreta possibilità di essere chiamato da Bettini?
«Dopo la prima settimana di Vuelta: Paolo mi ha telefonato e mi ha fatto capire che avrei dovuto farmi trovare pronto. D’altra parte quando sono partito per la Spagna questo era uno dei miei obiettivi. Mi sarebbe anche piaciuto vincere una tappa e ci sono andato vicino; e poi avrei voluto provare a curare la classifica, però da quando ho saputo di essere "azzurrabile" ho preferito gestire le energie e lavorare in quell’ottica, senza spendere tutto per la generale».
Bettini ha chiamato undici corridori (non c’è Basso, che potrebbe comunque fare la "riserva a casa" ndr): il prossimo passo è riuscire a entrare tra i nove titolari.
«Esatto, ora dovremo giocarci una maglia per la gara: tutto è aperto, e ovviamente spero di correre a Firenze. Adesso mi riposo per qualche giorno, perché la Vuelta prosciuga le energie, e poi gareggerò a Donoratico dove sarò in squadra con la Nazionale under 23 cui sono stato aggiunto insieme a Nocentini». – nella foto: la festa tricolore a Clivio
Se tutto andrà come previsto, dovrà tornare a lavorare per Nibali. Cosa che le è riuscita molto bene quando lei gli fece da gregario nella Vuelta vinta nel 2010.
«Sì, questo è possibile e in passato è una mansione che ho svolto con ottimi risultati. Vediamo poi nel dettaglio quali saranno i piani di Bettini per Firenze: io sono un debuttante e mi adatto a fare qualunque cosa mi verrà richiesta».
A proposito di Nibali e di Vuelta, il vincitore Horner pare abbia saltato un controllo antidoping a sorpresa. Visto da vicino, andava davvero oltre i limiti?
«L’ho saputo anch’io e non so che dire: spero che non ci siano problemi e che si sia meritato la vittoria in modo corretto. Me lo auguro per lui e per tutto il ciclismo. Certo, Horner andava veramente forte, più forte di tutti».
Torniamo a lei: nel 2014 cambierà casacca. Come è nata questa decisione? E cosa si aspetta dalla nuova avventura?
«Dai discorsi che ho raccolto alla Bmc ho capito di non godere più di grande fiducia. E soprattutto con loro non avrei avuto l’occasione di giocare le mie possibilità come invece dovrebbe accadere alla Orica. Sono felice che sia nata questa opportunità per diversi motivi: anzitutto potrò provare a fare bene nelle corse a tappe e quindi finalmente a lavorare più per me che per gli altri. Inoltre sarò il primo italiano a correre in questo squadrone australiano, che mi permetterà di onorare la maglia tricolore. Infine farò base vicino a casa, visto che ci si allena sulle strade del Varesotto e che il team vive tra Castronno, Gavirate e Brunello. Insomma, la collocazione perfetta: spero di ripagare per la fiducia».
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