La Brunella dopo i frati: l’aiuto ai poveri continua

Parla Don Marco Casale, dal primo settembre "parroco" dopo l'abbandono della struttura da parte dei francescani: "E' stata regalata alla parrocchia. La mensa, l'armadio e il servizio di docce per i poveri continuano"

I Frati non sono più alla chiesa della Brunella, ma la parrocchia della Brunella non "chiude":  il grande stabile, fino a pochi giorni fa convento dei francescani,  è infatti passato solo "di mano": «Una volta chiuso il convento, i frati hanno fatto una donazione alla diocesi di Milano: più precisamente, hanno fatto una donazione alla parrocchia della Brunella. Lo stabile del convento è entrato così a far parte della parrocchia» A spiegarlo don Marco Casale, responsabile della Caritas decanale Varesina e da due giorni (la nomina è del primo settembre 2013) "amministratore parrocchiale" (cioè parroco, nella vecchia dizione) della Brunella.

«Tutte le attività della parrocchia proseguono, regolarmente – spiega don Marco – Anche perchè il nostro primo obiettivo è dare continuità a questa realtà storica e importante. Quindi non solo le messe, il catechismo, le cerimonie, ma anche e soprattutto le attività caritative: la mensa per i poveri, per esempio, riapre regolarmente ogni giorno alle 11 e in questi giorni abbiamo avuto fino a 70 ospiti. Riapre anche l’armadio del povero , e prosegue il servizio delle docce al sabato mattina». 

don Marco CasaleUn altro aspetto di continuità che si è cercato di mantenere è quello della presenza di un confessore: «Per questo servizio però prima c’erano 5 frati, ora ci sono due preti. La confessione perciò siamo riusciti a garantirla il giovedì, il venerdì, il sabato e la domenica».

Il fabbricato, molto spazioso, per ora continuerà quindi a fare quello che faceva prima: «In questa fase per il momento le idee, che ci sono, restano idee: la priorità ora è il consolidamento delle attività. Poi, dal momento che ci sono spazi importanti, penseremo come utilizzarli, soprattutto in termini di accoglienza. Con quali modalità, però, è ancora da valutare».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Settembre 2013
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