Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, il Comitato spontaneo si è riunito sabato scorso, 21 settembre. I residenti, sconfitti in giudizio, hanno riletto approfonditamente il testo del giudizio che ha dato ragione all’amministrazione e alle sue decisioni: « La decisione dei Giudici di Roma ci ha ovviamente sorpreso e l’esito non è certo quello che noi tutti ci attendevamo – hanno dichiarato in una nota – È naturale che rispettiamo la decisione del CdS, come ogni Cittadino dovrebbe fare di fronte a una sentenza emessa da un Tribunale, ma ciò non significa che la condividiamo e non ci esime dal fare le nostre considerazioni. Alcuni passaggi della sentenza meritano un’attenta riflessione e ci sono aspetti sui quali richiamiamo l’attenzione anche dei nostri Amministratori, della totalità dei Cittadini di Bardello, nonché di tutti gli attori che in questa vicenda sono chiamati in causa.
Ci riferiamo innanzitutto a ciò che i Giudici affermano al punto 3 della sentenza.
[…] "Le stesse Amministrazioni appellanti non contestano il dato fattuale, nel quale gli originari istanti hanno colto lo specifico e peculiare pregiudizio loro riveniente dagli atti impugnati, per cui a seguito del nuovo assetto viabilistico le aree suddette sono risultate interessate da un maggior volume di traffico nonché da un incremento dei livelli di inquinamento atmosferico e acustico. Tanto basta […] a fondare la legittimazione e l’interesse a ricorrere."
In sostanza, che la situazione attuale rappresenti un peggioramento delle condizioni in cui versano i Cittadini è un dato noto, assodato, dimostrato e non contestato nemmeno dai nostri Amministratori: la scelta viabilistica attuata dal Comune ha aumentato il volume di traffico e, di conseguenza, l’inquinamento atmosferico e acustico sull’intero territorio comunale. E questo già dovrebbe, una volta per tutte, zittire tutti i benpensanti che, da tre anni a questa parte, si ostinano a negare l’evidenza; benpensanti che dovrebbero, anche solo per un istante, pensare che un aumento dell’inquinamento non nuoce solo a coloro che vivono a ridosso della strada, ma finisce per essere pericoloso per tutti gli abitanti della zona. Nonostante questo e nonostante quindi il nostro ricorso al TAR fosse legittimo e fondato, il CdS afferma, e siamo al punto 4.1 della sentenza, che non può entrare nel merito della – citiamo testualmente – "bontà della scelta viabilistica" né della sua "maggior o minore idoneità a garantire la tutela della sicurezza della circolazione". E ancora al punto 4.3 "esula dal perimetro del presente giudizio ogni valutazione circa l’effettiva idoneità delle scelte medesime a eliminare le criticità che le hanno determinate, ciò che si risolverebbe in un giudizio ispirato a parametri di "buona amministrazione" certamente non spettante al giudice amministrativo".
Quindi non spetta ai Giudici del Consiglio di Stato valutare i provvedimenti, la loro bontà e la loro idoneità. Questo sarebbe invece il compito degli Amministratori locali, anzi, per dirla con le parole dei Giudici, dei buoni Amministratori locali, che invece alla luce dei fatti, nel nostro caso, non sono stati mossi evidentemente da queste priorità quando hanno operato le scelte che ci riducono in condizioni peggiori rispetto al recente passato ,in termini – come si diceva – di aumento del volume di traffico e dell’inquinamento atmosferico e acustico.
Ecco perché gli stessi Giudici, al punto 5 della sentenza, arrivano ad affermare che "resta rimessa alla valutazione dell’Amministrazione ogni ulteriore determinazione circa il mantenimento dell’assetto della viabilità introdotto con gli atti impugnati nel presente giudizio ovvero […] l’adozione di ulteriori modifiche e variazioni".
Lo stesso CdS, quindi, invita il Comune a riconsiderare le scelte operate e a rimettersi in discussione: l’ostinazione con cui i nostri Amministratori hanno difeso la modifica introdotta il 10 agosto 2010 va messa da parte se si aspira a essere considerati non solo amministratori, ma Buoni Amministratori, che hanno a cuore il benessere e la salute dei propri Concittadini, di tutti i Concittadini. A questo punto, ci sentiamo di indirizzare ai nostri Amministratori una sorta di "lettera aperta".
Caro Sindaco, Cari Amministratori, state festeggiando, com’è giusto che sia, la vostra vittoria, ma le parole che vi hanno proclamato vincitori sulla carta vi richiamano con vigore a riflettere e ad ammettere che la ragione sulla carta a volte non corrisponde alla realtà dei numeri. Quali numeri? Quelli che attestano l’aumento dei veicoli che circolano per le nostre strade, l’aumento dei decibel nelle nostre vie, l’impennata delle polveri sottili, tanto per cominciare. E allora ci auguriamo che la vostra disponibilità al dialogo con coloro che non condividono il vostro pensiero, disponibilità da voi ribadita anche di recente sulla stampa locale, non sia solo uno slogan, ma diventi efficace fin da subito. Ci piacerebbe, per esempio, sapere che cosa pensate del divieto al transito dei mezzi pesanti da voi introdotto a seguito delle nostre pressioni: che cosa avete intenzione di fare? Abbiamo lottato – e non poco – per far sì che giungeste a quella delibera che, in teoria, viene meno dopo la sentenza del CdS a vostro favore. Ebbene, quali sono le valutazioni che avete fatto in questo periodo? Avete intenzione di mantenere questo divieto che ha, seppur parzialmente, alleviato i disagi della popolazione? Queste sono le prime domande che vi poniamo e che speriamo trovino risposta proprio in virtù di quella disponibilità al dialogo che avete dichiarato di portare in cuore. Ci piacerebbe molto, – e considerate questa parole come un invito -, che convocaste un incontro pubblico, anche alla presenza degli organi di stampa, al fine di valutare i prossimi passi per il futuro del nostro paese.
Salvatore Bracale, Natalia Campagnoli e Iolanda Ossola per il Comitato Spontaneo Permanente
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