“Seprio, nella liquidazione salvaguardare i dipendenti”

La posizione del Movimento 5 Stelle che ha votato a favore della messa in liquidazione della società che vede come socio unico il Comune

Il nostro gruppo ha sempre espresso apertamente le proprie rimostranze a questa Amministrazione in relazione alla scarsa condivisione dei passaggi di redazione del Bilancio SPS 2012 che hanno reso necessaria la messa in liquidazione della Società, a seguito di una revisione contabile che ha certificato un risultato di esercizio in grave perdita. Il M5S di Tradate ha ritenuto che nella gestione della SPS, nonostante i buoni propositi iniziali, siano nel tempo venuti meno i sani principi aziendali dell’economicità, dell’efficacia e dell’efficienza gestionale. In sostanza, la Società partecipata ha subìto il danno di una gestione troppo spregiudicata che oggi ne decreta la messa in liquidazione.

Per questi motivi, rifacendoci alla giurisprudenza consolidata, riteniamo si debba procedere alla liquidazione e, contestualmente, intraprendere un’azione di “risarcimento dei danni subiti dalla società a partecipazione pubblica per effetto della condotta degli amministratori” che ne hanno determinato la perdita di patrimonio e che, indirettamente, graveranno in futuro sul bilancio del nostro Comune. Riteniamo, dunque, che questo atto dovuto e circostanziato metta la parola fine alle commistioni tra interessi pubblici e privati, facendo chiarezza su una vicenda travagliata che non potrà non avere conseguenze per la collettività.

Nel prendere favorevolmente atto della messa in liquidazione della Società, il nostro gruppo consiliare ha chiesto di introdurre nella delibera un emendamento a tutela dei lavoratori di SPS, dando “indirizzo al liquidatore incaricato affinché siano garantiti, nel rispetto della normativa vigente in materia, gli attuali livelli occupazionali a tutela dei dipendenti della società.” Naturalmente, continueremo a vigilare sulla questione affinché l’organismo di liquidazione della Società venga incaricato mediante procedure trasparenti con il coinvolgimento del Consiglio Comunale che ne ha deliberato la “dismissione”, e invitando lo stesso ad effettuare con attenzione e determinazione ulteriori specifiche valutazioni tecnico estimative che tengano conto della reale redditività dell’azienda e che consentano alla Società di uscire autonomamente dalla situazione di deficit in cui oggi versa, impedendo con tutti gli sforzi possibili di che il patrimonio redditizio della Società, come la Farmacia Comunale, venga svenduto o disfatto, procurando un ulteriore danno alla collettività.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Ottobre 2013
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