Ex Macello: “Caro sindaco, noi non ce ne andiamo”

Su Facebook la risposta del Comitato autorganizzato saronnesi senza casa che occupano l’edificio di via don Monza da un anno, a cui è stato notificato un avviso di sfratto martedì pomeriggio

«Caro sindaco Porro, noi non ce ne andiamo». Il Comitato autorganizzato saronnesi senza casa risponde al primo cittadino che proprio martedì pomeriggio ha fatto notificare ai ragazzi uno sfratto dall’ex macello, edificio pubblico di via don Monza occupato abusivamente dai giovani da poco più di un anno. Struttura per la quale l’amministrazione comunale ha previsto un progetto di riqualificazione che lo trasformerà in un centro diurno per bambini con problematiche famigliari. Il progetto, con la relativa pubblicazione della gara d’appalto per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione dello stabile, può essere attuato solo se i ragazzi del Comitato lasciano l’ex Macello.

 

Dopo la notifica dello sfratto, sulla pagina Facebook del Comitato autorganizzato saronnesi senza casa, è comparsa la loro risposta: «Oggi pomeriggio (martedì, nrd) verso le 15 i Vigili –raccontano citando alcuni passaggi dall’ordinanza sulla presenza dei graffiti e la mancanza dell’acqua che renderebbe poco igienica la situazione per gli occupanti — sono venuti in via Don Monza 18 per notificarci l’ordinanza di sgombero. I graffiti deturpano e danneggiano l’edificio. E chi frequenta il parchetto è costretto a convivere con una situazione di degrado e scadimento della qualità urbana. E invece la casa in via Bainsizza, abbattuta più di un anno fa (ricordiamo che conteneva amianto) e le cui macerie sono ancora lì,cos’è? Oppure l’area della Cantoni che contiene sostanze tossiche e che,di questo passo non verrà mai bonificata,cos’è? E ancora tutte le fontanelle pubbliche non funzionanti,cosa sono? E poi tutti i nuovi palazzi che vengono costruiti, uno dopo l’altro, cemento su cemento,cosa sono? E, andando un pochino più oltre Saronno, il cantiere della Pedemontana o del Tav, la Bre.Be.Mi cosa sono? E l’inceneritore di rifiuti industriali che la Elcon voleva costruire a Castellanza, cos’è? E le antenne del MUOS a Niscemi, cosa sono? E lo stesso edificio di via Don Monza, lasciato all’abbandono e all’incuria più totale prima che lo occupassimo, cos’è? Decoro urbano forse? Tutte queste schifezze (e sono solo alcuni esempi) migliorano forse la qualità urbana? O la vita delle persone? Siamo sicuri che dei bellissimi disegni su un muro siano il vero degrado o il vero problema?»

«Inoltre, certo che lo stabile non possiede alimentazione idrica – concludono dal Comitato -. Ce l’ha tolta lo stesso sindaco, il 15 novembre, tramite le mani sporche di Saronno Se(r)vizi. Fino a quel giorno si stava decisamente bene e c’erano tutte le condizioni e norme e blablabla noiosi mentre ora il buon Porro rigira la frittata. E comunque non si preoccupi il magnanimo e benevolo sindaco delle nostre condizioni igienico-sanitarie: ce la caviamo benissimo con le nostre belle taniche da 30 litri. Infine, non ancora contento del suo operato, il sindaco ci ordina di andarcene. Ebbene, caro Porro, noi non ce ne andiamo, fino all’ultimo questa sarà casa nostra, con o senza acqua».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Novembre 2013
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