“L’Isis Ponti è una scuola aperta al dialogo”

Dopo i fatti di venerdì 22 novembre, con la condanna da parte dei Cobas della scuola, la Preside preferisce superare l'episodio e ricorda il lavoro che da anni viene svolto

Fa ancora discutere lo scontro tra studenti e forze dell’ordine avvenuto venerdì scorso a Gallarate. In difesa dei settanta ragazzi si schiera il sindacato Cobas che, in una nota, critica la decisione di non permettere la realizzazione dell’assemblea all’interno dell’Isis Ponti: « Venerdì 22 novembre, al termine di un corteo, gli studenti avrebbero voluto svolgere un’assemblea presso l’IPSIA di Gallarate al fine di sviluppare una riflessione collettiva sull’attuale degrado della scuola italiana. Il preside, però, ha richiesto immediatamente l’intervento della polizia all’interno della scuola e, mentre gli studenti che volevano tenere l’assemblea sono stati caricati e respinti violentemente, a quelli che erano all’interno delle aule è stato impedito di uscire, per evitare che solidarizzassero con i loro compagni.

Riteniamo questo atto repressivo e violento da parte della polizia e della dirigenza scolastica un fatto di inaudita gravità, che va denunciato con forza, affinché non si verifichi mai più».
 
Pur ammettendo che l’assemblea non fosse autorizzata, il sindacato lamenta la mancanza di dialogo tra le parti: « La scuola che vogliamo è la scuola dei saperi, del libero confronto, dell’inclusione, della libera espressione, della sperimentazione, che parta dalle reali esigenze e bisogni degli studenti.
Una scuola dove il confronto, anche radicale, sia visto come un momento di crescita utile per tutti e non un pericolo da sedare e reprimere con autorità, peggio ancora se essa indossa una divisa ed è armata».
 
Una rilettura dei fatti che la scuola, però, non vuole commentare. Ieri sera si è svolto un consiglio di istituto, alla presenza di numerosi ragazzi, che ha discusso la questione. La posizione della preside Anna Scaltritti rimane di apertura e dialogo: « La nostra è una scuola aperta a tante sperimentazioni e progetti, tutti dedicati ad offrire ai nostri studenti, nonostante i tempi così difficili, opportunità di formazione che permettano un diretto accesso al mondo del lavoro, e lo sanno tutti quegli studenti che grazie ai loro docenti hanno trovato un lavoro. È una scuola inclusiva, e lo sanno i tanti studenti stranieri che la abitano o i tanti studenti disabili che qui incontrano opportunità di integrazione e di formazione al lavoro. Va difesa da ogni attacco, sia da parte di chi reprime o svalorizza il patrimonio della scuola pubblica, sia da parte di chi la provoca per gettarla nello sfascio generalizzato. È una scuola aperta al cambiamento, e lo sanno tutti gli studenti che hanno avuto accesso ad una didattica digitale fortemente innovativa. È una scuola attenta ai bisogni delle famiglie, e per questo ha aderito alla rete “bookinprogress”. È una scuola democratica e aperta ad ogni tipo di confronto».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Novembre 2013
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