Sardi indignati per l’intervento di Lara Comi

L'eurodeputata del PdL è intervenuta in trasmissione

Sui social network – tra tweet e post su facebook – viaggia l’indignazione per le parole pronunciate in televisione da Lara Comi, europarlamentare intervenuta questa mattina (mercoledì 20 novembre) alla trasmissione televisiva Agorà su Rai3, dove si parlava del ciclone in Sardegna costato la vita a 16 persone. Un intervento breve, ma che ha suscitato una reazione immediata in particolare per una frase pronunciata dalla Comi e riferita ad una famiglia di quattro persone morta ad Arzachena:

«Come si fa a rifugiarsi in uno scantinato, qui manca un’educazione, l’abc, come uno che durante il terremoto va in ascensore!»

Nel successivo dibattito la discussione si è spostata sulle norme sugli edifici e sui condoni edilizi. Le dichiarazioni di Lara Comi sono diventate oggetto di commento sui social network anche per il commento lanciato su Facebook (e rilanciato da molti) dalla blogger e opinionista Selvaggia Lucarelli:

Io di fronte a certe tragedie mi chiedo come certa gente non abbia il pudore di tacere. Lara Comi stamattina ad Agorà è stata capace di scagliarsi contro il condono edilizio come se il suo partito ne fosse stato sempre il più fermo oppositore e vabbè. Ma la parte migliore è arrivata quando è arrivata a sostenere che la gente in Sardegna è morta perchè c’è anche una diffusa ignoranza sulle norme di sicurezza basilari in caso di alluvioni. "Ma come si fa a rifugiarsi in uno scantinato, è l’abc!". Qualcuno spieghi alla Comi che la gente è mediamente più sveglia di lei, per cui no, non s’è rifugiata in uno scantinato. L’ha capito che era pioggia e non un bombardamento aereo. Il problema è che la famiglia di Arzachena (madre, padre e due figli) è morta nello scantinato perchè lo scantinato era la sua casa. Il problema è che un’anziana è morta nello scantinato perchè è scivolata e ha battuto la testa. Altre due anziane erano invalide e sono morte come topi, con l’acqua che saliva. Gli altri sono morti chi nei campi, chi in macchina, chi in strada travolto dalla piena come il padre e il suo bimbo.Prima di andare in tv a sparare minchiate, abbiate almeno l’umanità e la decenza di andare a informarvi per capire cosa è successo, come è morta la gente, perchè. Sono sedici persone, sedici storie, sedici vite, non sedici sprovveduti che non avevano il manuale di sopravvivenza sul comodino. Un po’ di rispetto, cazzo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Novembre 2013
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