Contro la crisi arriva il “market solidale”. Per aiutare chi non ha da mangiare
La giunta ha approvato la creazione di una “Casa dell’economia solidale” in un edificio di proprietà del Comune. Chiunque potrà donare cibo e bevande e vi potranno accedere le famiglie in crisi
Un “market solidale”, un piccolo supermercato di generi alimentari destinato alle famiglie particolarmente colpite dalla crisi economica. È il nuovo progetto che è stato approvato dalla Giunta Comunale su proposta dell’assessore e vicesindaco Luigi Luce: per ora è stato approvato solo un atto indirizzo che individua, nell’ambito del progetto “Mangiare a Tradate al tempo della crisi”, uno spazio di proprietà comunale, in via Isonzo, da mettere a disposizione per attuare questa idea, una “Casa della economia solidale”. Il tutto con la collaborazione delle Acli e delle associazioni della città.
In poche parole, nei locali di via Isonzo sarà realizzato questo market, a cui vi potranno accedere famiglie selezionate dai servizi sociali, dalla Caritas o dalla struttura parrocchiale San Vincenzo; nuclei famigliari che rientrano in determinati parametri e che potranno prendere degli alimenti a titolo gratuito. Generi alimentari di ogni tipo e che, qui arriva il contributo della città, chiunque potrà donare alla struttura: dalle associazioni ai privati cittadini. Il tutto creerà così una donazione solidale permanente contro la crisi.
Stando a quanto si legge nella delibera approvata, l’amministrazione comunale vuole arrivare a un coinvolgimento delle diverse realtà associative fin dalla nascita del progetto, ovvero facendo partire una raccolta fondi che permetta di arrivare ai soldi necessari per sistemare le stanze destinate ad ospitare “market solidale”.
«È l’epilogo di un percorso che rispecchia l’idea di ristabilire una solidarietà nei confronti di chi non ha da mangiare o si trova in situazioni di disagio – spiega l’assessore Luce -. Si vorrebbe arrivare alla fine del progetto instaurando in modo visibile una struttura dove poter ritirare degli alimenti e dove i cittadini possono portare degli alimenti che avanzano o che vogliono semplicemente donare dopo aver fatto la spesa. È più corretto chiamarla “Una casa dell’economia solidale” e vorremmo riuscire ad attuarla nel 2014, è nostra ferma intenzione».
«Non andiamo in concorrenza con la Caritas o la San Vincenzo – conclude Luce -, e nemmeno coi negozi della città, perché noi non vendiamo, diamo gratuitamente il tutto solo a famiglie che vengono ritenute bisognose e che altrimenti non avrebbero da mangiare. Vogliamo semmai stabilire connessioni di sinergia con le altre realtà della città, per distribuire ancora più alimenti sul territorio».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Nicholas Mena su Francesca Caruso contro la presenza di Max Felicitas a Gallarate: "Un'autocelebrazione"
Felice su Vita, carriera e famiglia: Rocco Siffredi si racconta sul palco di Varese fra sorrisi e lacrime
Alessandra Toni su Max Felicitas a Gallarate incatenato fuori dall'Isis Ponti: “Libertà, libertà"
Felice su Gli studenti dell'istituto Ponti di Gallarate determinati a incontrare Max Felicitas anche fuori dalla scuola
rosa su Max Felicitas a Gallarate incatenato fuori dall'Isis Ponti: “Libertà, libertà"
Felice su La guerra in Ucraina e la sfida dell'occidente: servono disciplina, determinazione e pragmatismo
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.