“Non venga meno l’attenzione alla formazione tecnica”

Lettera aperta del presidente degli Industriali di Varese Brugnoli sulle voci di riorganizzazione del Ministero dell'Istruzione. Il timore è quello di perdere l'importante lavoro svolto in questi anni

È notizia di questi giorni che il Miur (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) possa essere oggetto di una imminente riorganizzazione delle proprie direzioni generali. In quest’ambito l’ipotesi allo studio è di inglobare l’attuale dg “istruzione e formazione tecnica”, nella dg “ordinamenti scolastici”.  La proposta è contenuta in uno schema di Decreto del Consiglio dei Ministri presentato il 3 dicembre, in concerto con il Ministero dell’Economia. 

Da sempre, come Unione Industriali, siamo favorevoli a qualsiasi operazione di riorganizzazione della pubblica amministrazione in un’ottica di spending review, accompagnata da un miglioramento dell’efficienza del servizio reso alla comunità. Quando si apre, però, un dibattito come questo, sull’opportunità o meno dell’accorpamento di una direzione a capo di una specifica branca della formazione così fondamentale per il nostro Paese, seconda potenza industriale in Europa, è opportuno mettere subito dei paletti. 
 
Quelli che noi consigliamo sono innanzitutto che non venga meno l’attenzione prestata in questi anni all’istruzione tecnica e che qualsiasi tipo di riorganizzazione non infici il buon lavoro portato avanti anche sul nostro territorio dal sistema produttivo manifatturiero con il mondo delle scuole. La cosa importante è che non venga meno un interlocutore istituzionale per la messa in opera dei molti cantieri aperti per la rivalutazione della formazione tecnica e professionale: l’alternanza scuola/lavoro, i comitati tecnici scientifici delle scuole dove operano ormai molti imprenditori del territorio al fianco dei docenti e dei presidi, gli Its (gli istituti d’Istruzione Tecnica Superiore).
Tutti fronti sui quali, anche in provincia di Varese, sono stati raggiunti buoni risultati in un’ottica di innovazione del rapporto scuola e impresa. Misurabili anche coi numeri. Come quelli che abbiamo, proprio grazie alla collaborazione con gli istituti tecnici, messo in campo negli ultimi due anni scolastici con il nostro Progetto Generazione d’Industria: 55 studenti avviati in stage, 60 ore di formazione per l’aggiornamento dei docenti delle scuole,  26 incontri di confronto tra imprenditori e rappresentanti delle scuole, 8 visite aziendali che hanno coinvolto dirigenti scolastici e professori, 54 studenti premiati con borse di studio consegnate al termine dei due anni scolastici, 48.600 euro di borse di studio consegnate. 
 
Un’attenzione, quella verso l’istruzione tecnica, che l’Unione Industriali porta avanti, non a caso, in stretta collaborazione con il Club dei 15, l’organizzazione di Confindustria che racchiude tutte le associazioni territoriali a più alta vocazione manifatturiera, guidata dal varesino Alberto Ribolla. È proprio all’interno di quest’azione congiunta che l’Unione Industriali ha, ad esempio, scelto di stringere una stretta partnership con l’Isis Newton di Varese. 
 
Iniziative e dati a cui bisogna aggiungere quelli dell’Ufficio Scolastico territoriale che segnala come siano stati fino ad oggi 8mila gli studenti della provincia di Varese coinvolti in percorsi di alternanza scuola lavoro per un totale di 34 scuole secondarie aderenti. Cifre tra le più significative in Italia. 
La formazione tecnica, soprattutto in un territorio altamente manifatturiero come quello della provincia di Varese dove il 33% della forza lavoro è impiegata nell’industria, è un patrimonio da salvaguardare e da valorizzare. Speriamo che la giusta operazione di spending review del Ministero ne tenga conto. In gioco c’è quella percentuale di disoccupazione giovanile dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni arrivata, nel Varesotto, alla soglia del 25,2%. 
 
Giovanni Brugnoli 
Presidente Unione degli Industriali della Provincia di Varese

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Dicembre 2013
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