Tir e forconi per bloccare l’Italia
Inizia stasera alle 22 la protesta indetta dal Movimento dei Forconi. Gli organizzatori: “durerà a oltranza”
Da Udine a Trapani, da Macerata a Imperia. La protesta dei forconi che inizierà stasera alle 22, mira a paralizzare il Paese per una settimana con blocchi stradali, manifestazioni di piazza e intimidazioni. Una rivolta contro il sistema e la politica che il capo della polizia, Alessandro Pansa, non ha intenzione di sottovalutare. La circolare diramata in questi giorni dal capo della polizia a prefetti e questori di tutt’Italia parla chiaro: massima allerta e “pronti a predisporre rigorose misure a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica”. Ivi compresi gli idranti dei vigili del fuoco.
Il timore di Pansa e del ministero dell’Interno, è quello che dalle minacce si passi ai fatti.
Negli ultimi giorni infatti il Movimento dei Forconi è tornato a ribollire. Quella che su facebook si definisce: “un’associazione di agricoltori, pastori, allevatori stanchi del disinteresse delle isituzioni”, si è detta disposta a darsi fuoco, a farsi arrestare se necessario, pur di mandare a casa l’attuale classe dirigente e installare un proprio governo.
Il Movimento ha trovato l’immediato appoggio dei neofascisti di Forza Nuova che ha battezzato la serie di proteste “la rivolta dell’immacolata”.
Sul suo blog personale il leader del movimento siciliano, Mariano Ferro, ha postato un annuncio chiaro quanto inquietante: “Alle 22 dell’8 dicembre inizierà la fine della prima Repubblica”.
Un annuncio che riporta alla memoria il fallito golpe Borghese di 43 anni fa, tentato nella notte tra il sette e l’otto dicembre del 1970, come ricordato da diversi commentatori oggi sulla stampa nazionale.
Una coincidenza? Di sicuro c’è la determinazione dei partecipanti e la trasversalità del movimento che non coinvolge più solo allevatori e agricoltori delusi. Ex-sindacalisti, ex-militanti di Lega e M5S, ultraCobas dei trasporti, imprenditori, associazioni come la Lega della Terra, cittadini delusi, uniti da un unico slogan: “Fermiamo l’Italia” ad ogni costo.
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