La piccola Amazon di casa nostra

Una storia di successo. L'evoluzione della libreria Croci dalla chiusura del punto vendita storico ai più positivi sviluppi della vendita online

libercrociL’ultima spedizione l’hanno fatta in Giappone e ogni giorno, da Cantello in provincia di Varese, partono oltre trenta pacchi diretti in ogni parte del Paese e del mondo. Il capannone dove ha sede la LiberCroci era una delle tante strutture vuote a seguito della crisi economica di questi anni. Si producevano comignoli in rame, e ai fianchi degli scaffali ora pieni di libri, restano ancora segni di quella attività. 

In questi giorni c’è fermento e si lavora ancora alla sistemazione del nuovo magazzino dove sono catalogati oltre 60mila volumi per circa 37mila titoli diversi. La piccola azienda che nel corso degli anni ha cambiato completamente il proprio business.
“Un anno fa – racconta Ferdinando Giaquinto, titolare della libreria – abbiamo chiuso lo storico locale di via Como. Ormai in tre faticavamo a pagarci lo stipendio. Ora, a vario titolo, con la vendita online dei libri, cresciamo e diventeremo in cinque a camparci”. 
libercrociFerdinando, insieme a due socie, rilevò la libreria Croci nel 2001. Da allora, malgrado la posizione centrale e la vicinanza di molte scuole, la strada è sempre stata in salita. Questo fino alla svolta digitale. Nel corso degli anni per tirare avanti, oltre alla classica attività del punto vendita, erano state attivate altre iniziative quali i mercatini e la condivisione degli spazi con ulteriori proposte commerciali. Nel 2008 la decisione di dedicarsi completamente ai libri remainders e all’usato. 
“Sempre in quel periodo, per vendere, abbiamo iniziato a usare la Rete, ma senza crederci molto, almeno fino alla scelta di chiudere il negozio. Da quel momento abbiamo investito solo sul nostro sito e su eBay e i risultati sono arrivati, tanto che in pochi mesi abbiamo dovuto cambiare sede perché nella prima non ci stavamo più”.
La loro storia è una risposta concreta alla crisi che vive il mondo dell’editoria. I dati dell’ultimo report dell’Istat lascerebbero poche speranze a chi lavora con i libri.
“Nel 2013 il 10,3% delle famiglie (pari a circa 2 milioni e 578 mila unità) dichiara di non avere nemmeno un libro in casa. Nel 2013 i lettori sono diminuiti significativamente rispetto all’anno precedente passando dal 46% del 2012 al 43% della popolazione di 6 anni e più.
Secondo gli editori, i principali fattori di ostacolo alla lettura dei libri sono: la mancanza di efficaci politiche scolastiche di educazione alla lettura, (44,5%), il basso livello culturale della popolazione (36,6%), politiche pubbliche di incentivazione all’acquisto dei libri inadeguate (35,3%); scarsa promozione dei libri e della lettura da parte dei media (23,4%).
Per accrescere la domanda ed ampliare il pubblico dei lettori, gli editori puntano sulle librerie indipendenti (39%) e sui canali di distribuzione online (30,8%)”.
Proprio quest’ultima indicazione è stata la chiave del successo della Libreria Croci. La professionalità di chi ci lavora è il punto qualificante, ma il resto lo ha fatto la scelta di investire su Internet. 
“Non potevamo immaginare una risposta così positiva. L’azienda sta bene in piedi grazie ai bassi costi di gestione e al mercato globale. Oggi vendiamo davvero di tutto e in ogni luogo. Il lavoro principale è svolto con eBay, mentre la catena logistica fa perno sulle Poste. Di questa azienda se ne parla sempre male, ma la nostra esperienza in proposito è invece molto positiva. Il libro che ricordiamo con maggior orgoglio è quello venduto al Centre d’études Georges Simenon e  all’omonima fondazione. In giro per il mondo è pieno di collezionisti alla ricerca di testi. Basti pensare che uno degli ultimi spediti riguarda le carte da bollo dell’Ottocento in Emilia Romagna”.

Il presente articolo è uscito oggi anche su Nova24, inserto del Sole 24ore

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Pubblicato il 19 Gennaio 2014
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