I ragazzi in cerca del futuro: ” Siate elettrizzati dal cambiamento”
Prima giornata del salone dell'Orientamento post diploma. 43 gli enti presenti. Gli imprenditori hanno spiegato come prepararsi all'ingresso nel mondo del lavoro
43 enti e 1400 studenti. Sono questi i numeri della prima giornata del salone dell’Orientamento post diploma organizzato dalla rete "Le Città del Lavoro" con Varese capofila al Centro congressi De Filippi.
I ragazzi sono arrivati in massa questa mattina, mercoledì 5 marzo ( domani 6 marzo ci sarà la seconda giornata), per approfondire le carriere che si aprono una volta concluse le superiori.
Tra gli stand più gettonati quelli delle forze dell’ordine. La divisia mantiene il suo fascino per cui Polizia con il nucleo investigativo, Carabinieri, Guardia di Finanza hanno raccontato la quotidianità e le modalità per accedervi.
Curiosità e domane anche per le facoltà universitarie presenti e le aziende, alcune coinvolte in un workshop dal titolo "Imprenditoria e giovani". Un momento di confronto che ha visto coinvolti Alessandro Ballerio di Elmec Informatica, Claudio Catalano e Martino Villa di Educando e Emanuele Crosta di Starc – Stc.
Consigli, richieste e raccomandazioni per preparare i ragazzi a entrare nel mondo del lavoro: « Le aziende hanno bisogno di giovani, brillanti, creativi ma anche ricchi di idee e con esperienza» ha esordito Ballerio centrando subito il problema della preparazione ei ragazzi: « Oggi le ditte soffrono e hanno bisogno come il pane di ragazzi motivati che entrano in azienda non per fare ciò che viene detto ma per trovare soluzioni ai problemi, per dare un valore aggiunto – ha affermato il titolare di Elmec – Coltivate la vostra professionalità, mettete in cascina quante più esperienze possibili, dedicatevi al volontariato, allo sport a piccoli lavoretti. Ogni esperienza sarà un tassello fondamentale della vostra crescita e vi tornerà utile». Interessi, curiosità ma anche voglia di cogliere al volo le opportunità: « Il mondo sta cambiando. La globalizzazione detta nuove regole. È inutile contrastarla o condannarla: è un processo da cui non si torna indietro. Imparate, quindi, a gestirla, coglietene le occasioni: non riflettete su cosa, ma su come, andando oltre agli slogan e ai titoli, cercando l’essenza».
I relatori, ognuno con la propria esperienza, hanno poi puntato il dito sul cambiamento, la flessibilità: non esiste più il lavoro uguale per 40’anni, oggi chi entra in azienda imbocca un sentierlo che lo porterà per itinerari sempre nuovi e innovativi: « lasciatevi elettrizzare dal cambiamento, non irrigiditevi anche se la novità vi sembra così distanti».
L’importanza delle lingue, inoltre, e la necessità di aprirsi a nuove culture: « Oggi, può darsi che solo il 5% del nostro lavoro richieda l’inglese – ha raccontato ancora Alessandro Ballerio – ma è quello che ci fa fare il salto, che ci permette di crescere. Se inizi a lavorare con grandi aziende straniere, non imporre il tuo punto di vista ma adattalo perchè in un mercato così ampio non c’è spazio per la superiorità: la supremazia ce l’ha chi ha il mercato». Vince, alla fine, chi ottiene riconoscimenti, come il lavoro di qualità dell’artigiano italiano che fa i telai delle biciclette, raccontato da Emanuele Crosta.
Flessibilità non vuole dire, però, rinunciare alle proprie idee, ma lavorare perchè queste riescano convincere gli altri. Impegnarsi e cercare il valore: queste le due fonti di ispirazione primaria per un giovane che si affaccia in un mercato del lavoro in profonda trasformazione.
Leggi anche: Oltre al curriculum, attenzione alla "social reputation"
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