Certificato penale per gli operatori a contatto coi minori, Gadda chiede una proroga
Insieme ad altre colleghe deputate democratiche l'onorevole fagnanese chiede che venga dato agli operatori più tempo per ottemperare alla richiesta scaturita dall'adozione della normativa europea sugli abusi sui minori
“Pur condividendo pienamente lo spirito che ha guidato il legislatore a recepire la direttiva 2011/93/UE per la lotta contro l’abuso, lo sfruttamento e la pornografia minorile, occorre al più presto chiarire le modalità di applicazione della norma che prevede l’obbligo della richiesta del certificato penale per ogni operatore che si trovi a contatto con i minori”. E’ quanto dichiarano le deputate democratiche Maria Chiara Gadda, Simonetta Rubinato, Vanna Iori (responsabile PD politica infanzia) e Sandra Zampa (vicepresidente bicamerale infanzia) con riferimento al decreto legislativo n. 39 del 4 marzo scorso.
“Raccogliamo la preoccupazione degli operatori del settore, dalle associazioni di volontariato alle parrocchie, dalle fondazioni alle società sportive, di non potere ottemperare a quanto previsto dalla norma in tempi così ristretti, considerando che l’entrata in vigore è prevista per il 6 aprile prossimo. Chiediamo dunque ai ministri competenti, Mogherini, Orlando e Padoan di assumere al più presto una iniziativa in merito. In particolare deve essere chiarito che l’obbligo è a carico del datore di lavoro e non dell’operatore, che vale solo per le nuove collaborazioni e se possa essere fatto ricorso all’autocertificazione. Infine, essendo la mancata richiesta pesantemente sanzionata, considerati i tempi ristretti, si chiede al governo di valutare una proroga del termine di entrata in vigore”.
“E’ vero – concludono le deputate democratiche – che quanto si fa per tutelare i minori non è mai abbastanza, ma non si possono penalizzare gli operatori virtuosi con pratiche burocratiche poco chiare”.
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