Oltre 1.700 piante per il Centro

Grazie alla sinergia tra Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate ed il mondo agricolo dell’Area Protetta, oltre 12 ettari di bosco godranno di un futuro migliore

Biodiversità, selvicoltura, didattica, sicurezza, parole che riassumono le finalità del progetto iniziato nei giorni scorsi; un’ampia area boschiva interessata da interventi selvicolturali finalizzati al miglioramento del bosco con risvolti anche didattici. Grazie alla sinergia tra Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate ed il mondo agricolo dell’Area Protetta, oltre 12 ettari di bosco godranno di un futuro migliore.

«Sembrano passati molti anni da quando, alla nascita della figlia femmina, molti proprietari di boschi piantavano alberi la cui legna avrebbe rappresentato un’indispensabile fonte economica al momento del matrimonio della stessa figlia – spiegano dal Parco Pineta -: una dote a garanzia del futuro dei propri discendenti diretti. Oggi il bosco è ancora un tassello indispensabile della vita e come tale va gestito al fine di assicurare il futuro, non solo dello stesso bosco, ma anche dell’uomo. A garanzia di tale continuità si colloca l’intervento di miglioramento forestale, condotto dal Parco Pineta ed iniziato nei giorni scorsi nel territorio di Abbiate Guazzone (Tradate), che si concluderà nella stagione silvana 2014-2015; oltre 12 ettari interessati da azioni mirate di gestione selvicolturale dai molteplici scopi: dal contrasto alle esotiche alla valorizzazione didattica passando per interventi di sperimentazione. 1760 le piantine che troveranno dimora nell’area circostante il Centro Didattico Scientifico di Tradate di proprietà dello stesso Parco, le quali saranno interessate da cure culturali negli anni successivi al fine di garantirne la buona crescita».

«Tra le finalità del progetto vi è l’incremento del livello di sicurezza del territorio sia dal punto di vista del dissesto idrogeologico, sia dal rischio di incendi boschivi, con particolare attenzione alla viabilità forestale perfettamente ripristinata al termine dei lavori. Il risvolto didattico è in sinergia con gli obiettivi trasversali contenuti in ogni intervento dell’Area Protetta; coloro che prenderanno in carico l’ambiente naturale negli anni avvenire dovranno essere in grado di perpetuare le azioni a garanzia del loro stesso futuro e questa sarà una occasione per imparare a leggere le richieste di aiuto che il bosco ci invia – prosegue Mario Clerici, presidente del Parco -. Il progetto trova la sua effettiva attuazione nella sinergia tra agricoltore ed Ente Parco. Entrambi custodi attivi della biodiversità, il Parco ed il mondo agricolo sono uno degli ultimi baluardi a difesa della natura proprio perché il contadino nel Parco trova la possibilità di migliorare il proprio reddito e la propria vita ed il Parco trova nel contadino il gestore del territorio ed il garante della sua sopravvivenza. La concretizzazione del progetto ha dato il via al tredicesimo cantiere forestale realizzato dal parco. Le nostre aree boschive sono frutto del lavoro dell’uomo e necessitano di interventi selvicolturali per garantire il rinnovamento nonché la qualificazione del bosco». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Aprile 2014
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