Il coro “Laus Deo” festeggia i suoi 40 anni

Il coro di musica sacra festeggia il traguardo con un grande concerto aperto a tutti. “La musica tradizionale non dev’essere un reperto da museo”, spiega il Maestro Gabriele Mara

Il coro polifonico “Laus Deo” festeggia i 40 anni dalla sua fondazione. Radicato in Busto Arsizio e diretto fin dalle origini dal Maestro Gabriele Mara, si prefigge lo scopo di accostare il patrimonio della polifonia sacra, un patrimonio di inestimabile valore nato dalla Chiesa e alla quale esso ritorna rivivificato dall’esperienza di fede dei suoi figli. Una storia quarantennale costellata di momenti importanti ed esperienze nazionali e internazionali: in Italia le note del “Laus Deo” hanno allietato la città di Milano, con concerti in Duomo e partecipazione a prestigiose rassegne musicali come “Primavera in S Marco” e “Avvento in S. Ambrogio”, il Monastero di S. Caterina del Sasso, il monastero trappista di “Nostra Signora” di Valserena a Guardistallo (PI), e numerosissime chiese antiche e non. Ma il coro nei decenni ha raggiunto anche una dimensione internazionale, con applaudite tournée in Germania (in occasione delle celebrazioni per l’Unità d’Europa), in Cecoslovacchia, Austria e Repubblica Ceca.


Il coro “Laus Deo”, composto da 33 elementi, esegue un programma essenzialmente sacro, con particolare interesse per la polifonia rinascimentale, dell’ 800 e del 900.
Da quattro anni si è inoltre costituito un gruppo per lo studio e l’approfondimento del gregoriano. «Quarant’anni, una tappa importante!» commenta Gabriele Mara, rimarcando l’obiettivo fondamentale del coro: «L’impegno di questi anni è stato mantenere fede all’intuizione che ha fatto muovere i primi passi, cioè quella di far rivivere il patrimonio della musica sacra. Dopo il Concilio Vaticano II ci fu una “furia” iconoclastica nei confronti del patrimonio musicale sacro tradendo quello che era in realtà lo spirito dei documenti conciliari, soprattutto la Sacrosantum Concilium, in cui viene ribadito che la polifonia sacra e il gregoriano sono e rimangono il patrimonio della Chiesa Cattolica Romana. Si intese infatti, più o meno disinteressatamente, la “tradizione” come vecchiume di cui finalmente liberarsi, eppure essa è qualcosa di vitale, che va passato, consegnato. La polifonia sacra e il gregoriano non sono e non devono essere "roba da museo", reperti archeologici, materia per topi di biblioteca. Certo devono essere calati in un nuovo dinamismo anche liturgico, richiedono una nuova collocazione e questo necessita impegno e desiderio». 

In occasione del quarantennale il coro Laus Deo invita la cittadinanza di Busto ad un concerto celebrativo, il 24 giugno alle ore 21.00 nella Basilica di S. Giovanni Battista. Interverranno la sopranno Diane Rama e l’organista M° Sergio Paolini.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Giugno 2014
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