Nessuna tregua tra Hamas e Israele

Il governo di Tel Aviv aveva accolto la proposta egiziana di cessate il fuoco, ma Hamas ha lanciato 47 razzi verso il territorio dello Stato ebraico. Il bilancio dei morti sale a 194 palestinesi uccisi e più di 1.400 feriti.

La giornata che si era aperta con un bagliore di speranza, la proposta egiziana di un cessate il fuoco, si va concludendo con l’ennesimo, tragico, bollettino di guerra. 
La tregua proposta dagli egiziani e appoggiata dalla Lega Araba, prevedeva la fine delle ostilità aeree, marittime o terrestri a partire dalle 8 ora italiana e la disponibilità ad accogliere, entro 48 ore, delegazioni di alto livello israeliane e palestinesi per aprire i negoziati.
Ma dopo un’iniziale apertura del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e del presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen, c’è stato il secco rifiuto di Hamas che ha respinto al mittente la proposta. Ismail Haniyeh, leader di Hamas a Gaza, ha ribadito che il suo movimento non punta solo a porre fine alle ostilità ma anche a far allentare il blocco che ha messo in ginocchio la Striscia di Gaza perché «l’assedio deve finire e la gente di Gaza deve vivere con dignità». Fawzi Barhoum, portavoce del partito islamico, ha poi dichiarato all’agenzia France Presse che Hamas respingerà qualsiasi cessate il fuoco non legato a un accordo complessivo su Gaza: «In tempo di guerra, non si cessa il fuoco per poi negoziare», ha detto.

A quanto si apprende i razzi lanciati verso Israele sono stati 47, uno di questi ha colpito la città di Ashdod, nel sud del Paese. Immediata la reazione israeliana. Netanyahu ha ordinato di riprendere 
i raid dell’aviazione contro obbiettivi terroristici all’interno della Striscia.  
Intanto il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman, ha detto che Israele deve prednere il controllo della Striscia di Gaza.

Sul fronte diplomatico, mentre a nulla sembrano serviti gli appelli del Segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon per un cessate il fuoco, suona alto l’allarme del Comitato internazionale della Croce Rossa che ha annunciato come nella Striscia di Gaza siano: «centinaia di migliaia di persone quelle che non hanno possibilità di approvvigionamento di acqua» e «nell’arco di pochi giorni l’intera popolazione potrebbe essere senza acqua». L’Unrwa, l’agenzia Onu per gli aiuti ai rifugiati palestinesi, ha invece condannato la distruzione indiscriminata di edifici nella Striscia di Gaza, quasi 560 case distrutte e migliaia di edifici danneggiati. 

In sette giorni i raid israeliani sulla Striscia di Gaza hanno provocato 194 morti e più di 1.400 feriti, mentre i miliziani palestinesi hanno continuato a lanciare razzi contro il territorio israeliano, suscitando il terrore a Gerusalemme e Tel Aviv. Come fatto notare da più parti la decisione presa oggi da Hamas contrasta con le precedenti aperture del leader del movimento, Ismail Haniyeh, che si pone così in netto contrasto con la Lega Araba, che aveva fatto appello alle parti affinché accettassero la tregua. 

Intanto il nostro ministro degli Esteri, Federica Mogherini, incontrerà nelle prossime ore sia il premier israeliano Netanyahu che il presidente palestinese Abu Mazen. «La cosa più importante in questo momento è il cessate il fuoco», ha detto la Mogherini visitando con il collega israeliano Avigdor Lieberman una casa colpita da un missile lanciato da Gaza ad Ashdod. «Questa proposta che viene dall’Egitto è stata coraggiosamente accolta da Israele. Mi auguro che trovi una risposta positiva dalla Striscia di Gaza e che finisca il lancio di razzi su Israele».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Luglio 2014
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