Pro Patria, ore decisive per l’annuncio della vendita
La lunga partita a poker con i possibili acquirenti giocata a carte coperte da Vavassori è ormai giunta al termine. Al tavolo è rimasta la cordata lombardo-emiliana e si limano i dettagli per chiudere il passaggio
A questo punto al tavolo sono rimasti solo loro: da un lato Pietro Vavassori, ancora patron della Pro Patria, e dall’altra parte il gruppo lombardo-emiliano (o viceversa, ndr) mentre all’ultimo giro di carte si sono alzati i rappresentanti del gruppo Sergnese. Sono i primi verdetti ufficiali della lunga sfida che sembra una partita a poker senza fine tra gli acquirenti e colui che deve vendere. Chi ha le carte in mano è Vavassori e chi deve scoprire il gioco sono le due cordate che fino ad oggi sono rimaste. All’ennesimo rialzo l’avvocato Rimoldi (che rappresenta i cosiddetti imprenditori locali) si è alzato e ha detto ufficialmente che il suo gruppo non è più interessato all’acquisizione del club bustocco. Lo ha fatto con un’intervista rilasciata al sito del Pro Patria Clubs (e che potete leggere qui).
Ora i bluff stanno a zero. Vavassori è ormai da tempo con testa, cuore e portafogli (soprattutto) a Reggio Emilia dove lo attende la Pro Patria bis che è la Reggiana con tutto lo staff e parte dei giocatori del 2013 biancoblù, i compratori stanno dimostrando di saper stare al tavolo da gioco e attendono la fine della partita, le due parti paiono essere davvero vicinissime. La fumata bianca potrebbe essere emessa domani (martedì) e il tempo è ormai scaduto anche perchè il 30 luglio vanno comunicati gli organi dirigenziali alla federazione e la nuova annata prenderà il via. Per cifre, termini e verità celate ci sarà il tempo poi, a bocce ferme, per raccontare al popolo dei tifosi come sono andate davvero le cose. L’importante, a questo punto, è cominciare.
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