Zanus Fortes presenta il “soldato” Callahan

L'ex pivot dei Roosters è team manager a Verona dove ha giocato l'anno scorso il nuovo acquisto della Pallacanestro Varese. «Serio, solido e ottimo sugli scarichi: uno come il Poz saprà dargli fiducia»

All’annuncio del primo acquisto della Pallacanestro Varese, l’ala forte Craig Callahan, in molti si sono chiesti chi sia e, soprattutto, cosa potrà dare questo giocatore di 33 anni, nato in Iowa ma con utile passaporto italiano. Per rispondere a queste domande, abbiamo contattato chi conosce bene sia Craig, sia coach Pozzecco, sia l’ambiente di Varese: Cristiano Zanus Fortes. L’ex pivot biancorosso, campione d’Italia con i Roosters nel ’99, è ora team manager della Tezenis Verona, squadra in cui Callahan ha militato nell’ultima stagione, raggiungendo tra l’altro la semifinale playoff.

Zanus, prima di tutto come definirebbe Callahan?
«Un soldato. Nel senso che è un uomo dedito a seguire le indicazioni dell’allenatore: è un grande esecutore in questo senso».

E questo soldato quale "armi" predilige sul campo?
«Craig è un’ala forte di ruolo, che però ama uscire dall’area per colpire. Lo può fare sia dal perimetro, sia dalla media distanza e soprattutto è molto bravo sugli "scarichi". Vicino a canestro pur essendo fisicamente solido non ha molti movimenti d’attacco, anche se può cavarsela con quello che sa fare».

C’è il rischio che possa patire il salto di categoria, dalla LegaDue alla Serie A?
«Sono curioso anche io di scoprirlo, però penso che le qualità di Callahan potrebbero adattarsi bene al massimo campionato. Dicevo che è bravo sugli scarichi, e in Serie A potrebbe avere playmaker migliori che in passato quando si tratta di trovarlo libero. Un discorso che vale anche in difesa: lui è arcigno e aggressivo sull’uomo e meno abile sulle rotazioni, però la maggior organizzazione di una squadra di A può aiutarlo in questo senso».


(11/05/99: Zanus in riscaldamento con Santiago. A sinistra Pozzecco / Archivio VareseNews)

Pozzecco ha contattato lei o De Pol (vice allenatore di Verona) prima di scegliere Callahan?
«So per certo che il "Poz" voleva portare Craig a Capo d’Orlando già la scorsa estate: è un giocatore che gli piace da tempo e che può crescere accanto a Gianmarco. A Callahan quello che talvolta manca è un po’ di fiducia nei propri mezzi, ma uno come Pozzecco, con le sue doti da motivatore, può davvero essere la guida giusta per lui».

A proposito del "Poz": lei come lo vede sulla panchina di Varese?
«La mia curiosità riguarda anche lui. Molti si aspettavano un flop a Capo d’Orlando e invece i risultati sono stati ottimi. Ha grande capacita di lettura su ciò che avviene in campo, sa fare sentire a proprio agio e credo che abbia sviluppato questa sua dote osservando il lavoro di Meo Sacchetti. Un altro coach molto bravo sotto questo profilo».

Lei invece resterà a Verona nel ruolo di team manager?
«Sì, ormai la mia vita è in questa città: vivo qui con la mia compagna, sto bene, non sono lontano dai miei genitori. Spero che resti anche Sandrino (De Pol ndr) che è il mio "compagno di merende". E sto aspettando di capire dove giocheremo l’anno venturo: in caso di ripescaggio noi saremmo i secondi ad averne diritto dopo Capo d’Orlando e nel caso ci chiamassero siamo già pronti a iscriverci alla Serie A. E tra i tanti motivi per cui mi piacerebbe disputarla c’è quello del ritorno a Varese, seppure da avversario. Tra qualche giorno ne sapremo di più».

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Pubblicato il 17 Luglio 2014
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