Silenzio alla scuola Bosina: docenti e genitori preoccupati
A pochi giorni dall'inizio del nuovo anno scolastico, l'istituto fondato da Manuela Marrone sembra non aver risolto i suoi gravi problemi. I vertici si sono dimessi e le insegnanti sono abbandonate a loro stesse
Mancano pochi giorni al suono della campanella ma, in una scuola di Varese, sembra che l’imminente scadenza non esista.
Travolta da problemi finanziari e abbandonata da genitori e alunni, la Scuola Bosina sta vivendo giorni drammatici: all’inizio dell’estate si era defilato il commissario della Provincia Dario Galli, a fine luglio aveva rassegnato le dimissioni il dirigente Andrea Piva, il presidente della Scuola Bruno Specchiarelli aveva concluso l’anno scolastico annunciando le proprie dimissioni: « La mia volontà era chiara a tutti sin da luglio. Non c’è stato alcun fulmine a ciel sereno: tutti sapevano che non ci sarei più stato».
Unica certezza è la fondatrice Manuela Marrone, moglie del Senatur Bossi, la madre ufficiale di questa realtà scolastica nata nel 1998. Ma anche la sua presenza rimane solo sulla carta: in via Stadio 38 non c’è nessuno. È aperta solo la segreteria che sta dando ospitalità ai dieci insegnanti assunti a tempo indeterminato che, ieri, si sono ripresentati al lavoro. E sono stati proprio gli insegnanti a chiamare i carabinieri perchè fossero testimoni della loro presenza: gli stipendi arrivano con il contagocce e vogliono che si certifichi la loro correttezza professionale nell’eventualità di sorprese poco gradite.
Alle questioni lavorative si somma il problema del futuro degli studenti. Maestre e professoresse sono presenti ma non hanno la minima idea di cosa succederà settimana prossima: sui cancelli della Bosina è appeso un cartello che indica l’inizio dell’anno scolastico lunedì 8 settembre per l’infanzia e lunedì 15 per primaria di primo e secondo grado. Il prossimo 5 settembre, inoltre, i genitori sono stati convocati per conoscere l’organico e i programmi. Ma chi li presenterà? Le docenti ( almeno quelle rimaste, visto che almeno cinque hanno sottoscritto un licenziamento consensuale) non sono state invitate e, fino a questa mattina martedì 2 settembre, nessuno tra i vertici ha risposto alle numerose chiamate delle docenti : « Non possiamo accedere alle aule e, soprattutto, non abbiamo alcuna indicazione di quanti siano gli iscritti. In questo momento non riusciamo nemmeno a preparare l’avvio della scuola» spiegano. In grandissima difficoltà ci sono i ragazzini, 16, iscritti alla terza media che incontrerebbero problemi nel scegliere altre scuole del territorio. Il fuggi fuggi c’è: soprattutto le scuole dell’infanzia stanno ricevendo richieste di ex alunni della Bosina.
La situazione è insostenibile, trascorrono i giorni e il silenzio assordante sembra preludere al peggio: « Dopo tanti anni di servizio e di passione, pensavamo di meritarci un trattamento migliore» commentano le docenti che avevano assicurato presenza e servizio fino al 31 luglio scorso, alla conclusione del campo estivo per l’infanzia. Continueranno a presentarsi regolarmente, ogni mattina, nella loro scuola. Almeno finchè qualcuno si degnerà di dar loro una risposta.
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