I Piccaia presentano #UmanoTroppoUmano
Alla Società Umanitaria prosegue il viaggio artistico di padre e figlio nel progetto dedicato all’uomo e alla riscoperta dell’essenza della vita
Umano troppo umano è un viaggio artistico e iniziatico che padre e figlio, Matteo e Giorgio Piccaia, intraprendono insieme a Milano presso la Società Umanitaria di via San Barnaba 48. È un progetto dedicato all’uomo e alla riscoperta dell’essenza della vita. La mostra, allestita nel cortile dei Glicini, inizia con una serie di disegni, pastelli, chine e piccoli olii del padre Matteo, realizzati tra gli anni sessanta, settanta e ottanta e occupano tutto il lato Est del portico.
“Questa parete è interamente dedicata a mio padre – spiega il figlio – il mio maestro, la mia origine, la mia partenza: il mio emblema“.
Nei due lati Nord e Sud inizia il percorso di Giorgio Piccaia, una serie di piccoli quadri molto colorati che riportano nella loro incredibile semplicità all’origine dell’uomo.
A metà dei due lati e contrapposte alcune grandi tele con soggetti di un viaggio interiore, e nel centro del cortile l’istallazione #UmanoTroppoUmano che prosegue anche nel quarto lato a Ovest. Un viaggio iniziatico per riscoprire i valori dell’uomo.
Per Matteo Piccaia, artista veneziano è un ritorno dopo tanti anni nel capoluogo lombardo. In occasione di una sua mostra del 1971 nella Galleria Nuovo Sagittario di via Monte di Pietà, Dino Buzzati sul Corriere della Sera, così scriveva: “Matteo Piccaia può essere definito un neo figurativo emblematico. Ma, a differenza degli altri neo-figurativi più o meno affezionati ad apparizioni fantomatiche o angosciose, Piccaia ama la luce, i colori vivaci, la atmosfere gaie. È un pittore che ha una grande fertilità d’immaginazione”. E i quadri che si possono ammirare a Milano rispecchiano le parole del grande giornalista.
Nelle opere esposte nel cortile dei Glicini della Società Umanitaria Giorgio guarda all’uomo e al percorso della mente. I temi dei suoi quadri e la sua installazione riportano al ritorno della semplicità dell’esistenza, le tele sono per la maggior parte quadrate. Il quadrato che richiama la pietra cubica. I temi dipinti sono labirinti monocromi con pochissime variazioni di colore. Il disegno è replicante, si moltiplica sopra sotto e sotto sopra come in una musica ritmica.
“Sono nato con la semplicità dei movimenti, sono rinato nelle linee della matita, sto percorrendo i colori monocromi del senso, e vivo nell’essenza dell’essere sulla terra”. Così scrive Giorgio.
I Piccaia #UmanoTroppoUmano
27 ottobre – 7 novembre 2014inaugurazione il 30 ottobre dalle 18,30
con aperitivo e concerto per chitarra di Giuseppe Rocca e Giovanni Valente
Società umanitaria
Cortile dei Glicini, Via San Barnaba, 48. Milano
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