La lunga attesa della chiamata per l’intervento chirurgico

Diverse segnalazioni raccontano di tempi lunghi per farsi sottoporre a un'operazione. Il direttore sanitario spiega la situazione: "La priorità riguarda i tumori, poi vengono i casi urgenti e dopo tutti gli altri"

Attendere mesi prima di un intervento chirurgico. Rimanere “sospesi” aspettando una telefonata dall’ospedale. È l’esperienza che molti hanno vissuto e vivono per risolvere un problema chirurgico più o meno grave, all’ospedale di Circolo di Varese. L’ultimo caso segnalato riguarda il reparto di oculistica ma, nei mesi precedenti, era toccato di volta in volta all’ortopedia, alla chirurgia, all’otorino.

«Stiamo lavorando per migliorare l’organizzazione – spiega il direttore sanitario Gianluca Avanzi – abbiamo un sistema decisamente buono ma sicuramente migliorabile. Spazi di perfezionamento che riguardano sia meccanismi interni che i flussi delle comunicazioni».

La spending review non c’entra. Non sono importanti nemmeno i tagli lineari che da anni penalizzano la sanità in generale. È il modello che ha bisogno di continue tarature per evitare che qualche meccanismo si inceppi: così capita che la comunicazione che arriva ai pazienti sia lacunosa o che le procedure si blocchino per minimi dettagli.

« Nei mesi scorsi abbiamo portato a termine la piena riorganizzazione della senologia e del percorso per il tumore alla mammella. Dallo screening alle visite ambulatoriali sino all’intervento, sono state decise nuove procedure per velocizzare. Un aumento di lavoro di circa il 25% con due sale chirurgiche in più. Stesso lavoro è in corso per il tumore al colon e presto sarà rafforzato anche il percorso per il tumore al polmone».

Il primo obiettivo dell’azienda, quindi, è accorciare i tempi di attesa per i pazienti oncologici: « La nostra prima preoccupazione è assicurare la sanità che salva la vita. Poi ci concentriamo sull’emergenze indifferibili, a seguire quelle differibili e poi tutti gli interventi che riguardano, per così dire, una migliore qualità della vita».

In presenza di risorse scarse, quindi, l’azienda ha posto le sue priorità: dalla diagnosi di tumore all’intervento non devono passare più di 20 giorni per il seno e non oltre un mese per tutti gli altri ad eccezione dell’otorino dove i tempi sono più lunghi. Negli altri ambiti, si lavora per migliorare la tempistica anche se la certezza non si potrà mai dare: « Per fare un intervento occorre fare prima tutte le indagini preparatorie – chiarisce il dottor Avanzi – solo una volta chiarito che nulla osta all’operazione, si può fissare la data che, di solito, cade entro il mese successivo dato che la programmazione chirurgica è mensile, con controlli settimanali. 

Sotto i riflettori, oggi, è l’oculistica su cui il direttore sanitario, d’intesa con il primario Azzolini, sta lavorando per migliorare i “flussi” i pazienti e individuare le priorità: « È un procedimento lungo che spero possa dare risposte entro il primo trimestre 2015». 

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 30 Ottobre 2014
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.