“No Telos, manifestazione pacifica che va rispettata”

Il sindaco Luciano Porro commenta gli ultimi fatti che sabato hanno portato un gruppo di cittadini a organizzare un corteo di protesta contro le occupazioni abusive del gruppo di anarchici del Telos

«Sono passato in serata al presidio del gruppo No Telos. È stata una manifestazione pacifica che aveva tutte le autorizzazioni necessarie e come tale va rispettata». Il sindaco Luciano Porro commenta gli ultimi fatti che sabato hanno portato un gruppo di cittadini a organizzare un corteo di protesta contro le occupazioni abusive del gruppo di anarchici del Telos. Corteo che è stato trasformato in presidio, durante il quale è stata avvita una raccolta firme per chiedere lo sgombero degli ultimi appartamenti occupati, di proprietà dell’agenzia Aler. 

«Sono rimasto un’ora e mezza con questi ragazzi – spiega Porro -: quanto da loro organizzato è stato legittimo, dal corteo al presidio. È stato tutto pacifico e civile, come dovrebbe sempre essere. È la dimostrazione che chi vuole essere presente in città in maniera pacifica, gli spazi vengono concessi. Ho spiegato ai ragazzi quello che l’amministrazione comunale ha fatto in questi anni sulle politiche giovanili e non si può certo dire che non ci sia stata disponibilità a dialogare. Ma per farlo si deve essere in due: fin dal giorno successivo all’occupazione dell’ex macello, sono andato sul posto per cercare un dialogo con i ragazzi che avevano occupato. Noi la porta non l’abbiamo mai chiusa, ma si deve essere in due. E non si può dialogare con chi va oltre la legalità».
 
E ancora: «L’amministrazione comunale ha sempre condotto in questi anni uno scambio con tutti i gruppi giovanili che hanno voluto dialogare – conclude Porro -. Come la stesura del forum dello statuto dei giovani saronnesi, seguito dall’assessore alle politiche giovanili Cecilia Cavaterra Un documento che i giovani si sono autogestiti e che verrà pronto nelle prossime settimane. È stato steso in totale autonomia e autogestione, con succporto dell’amministrazione comunale. Per il resto a tutti i giovani che hanno chiesto spazi nell’ambito della legalità, sono sempre stati concessi. Concludo che per dialogare si deve essere in due, altrimenti diventa un monologo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Ottobre 2014
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