“Aspettiamo ancora i risarcimenti dei danni dell’estate”
Nei giorni del maltempo, il presidente della Regione Roberto Maroni ricorda la lunga attesa e protesta contro il «Patto di Stupidità»
«Noi abbiamo fatto, mi riferisco all’alluvione di quest’estate, un elenco dei danni che si sono
verificati in tutti i Comuni. Lo abbiamo verificato e trasmesso al Governo per chiedere la dichiarazione di stato di calamità. Il Governo l’ha fatta, complessivamente i danni calcolati e
certificati nel mese di luglio in Lombardia ammontavano a 88 milioni di euro. Il Governo, che ha il compito di risarcire questi danni, ha messo a disposizione della Regione 5 milioni e mezzo. Abbiamo protestato». Lo ha spiegato il presidente della Lombardia Roberto Maroni, rispondendo a chi chiedeva se la Regione può mettere a disposizione fondi per risarcire i danni del maltempo di questi giorni.
«Noi cerchiamo di mettere soldi nostri, tenendo però presente che, nella Legge di Stabilità, per il
2015, il Governo ci taglia 930 milioni e sarà difficile trovare risorse significative – ha spiegato il presidente -. Qualche milione possiamo metterlo, ma non certamente la differenza fra i 5,5 del Governo e gli 88, che sono quelli che abbiamo stimato. Questo per luglio. Adesso sarà la stessa cosa. E’ un problema serio, e anche di questo parlerò con Delrio oggi, perché è il Governo che, secondo le norme, deve mettere le risorse. Se però ci dà solo 5,5 milioni sono chiacchiere».
Per quanto riguarda la possibilità che i Comuni colpiti dall’alluvione possano usufruire in parte dei fondi bloccati dal Patto di stabilità, Maroni ha spiegato: «Questa è la battaglia che noi stiamo facendo da tanto tempo, cioè quella di cancellare il ‘Patto di stupidità’. I sindaci della Lombardia hanno nelle casse quasi due miliardi che non possono spendere. Cancellare il Patto di stabilità, almeno per questo, significherebbe risolvere un problema. Questa è la strada, rinunceremmo anche ai 5,5 milioni, non vogliamo la carità dal Governo, ma ci deve lasciare i nostri soldi. Non è una richiesta teorica, noi indichiamo anche come fare, qual è il meccanismo legislativo: non c’è bisogno di cambiare la Costituzione, basta un piccolo emendamento alla Legge di Stabilità».
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