“Chiediamo trasparenza sulla gestione dei rifugiati”
Una lettera aperta del Presidente del Consiglio Comunale, Stefano Cecchin, chiede alla cooperativa che gestisce il centro di accoglienza in città di fornire maggiori elementi su statuto e bilanci “utili a rassicurare sulla sua adeguatezza"
Porta la firma del presidente del consiglio comunale, Stefano Cecchin, la lettera aperta inviata nelle scorse ore all’Oasi del Rifugiato, la cooperativa che collabora con il centro di accoglienza per richiedenti asilo di Samarate. Una missiva nella quale Cecchin chiede maggior chiarezza che vi proponiamo integralmente. (Leggi qui la replica della cooperativa)
Ancor prima del mio diretto impegno nelle istituzioni locali ho sempre sostenuto la necessità che il nostro sistema pubblico venisse radicalmente riformato alla luce di una precisa linea di indirizzo che un fortunato e (purtroppo per l’Italia) dimenticato slogan sintetizzo’ in: "Più società, meno stato".
Convinto sostenitore della cosiddetta sussidiarietà ho sempre richiesto che il cosiddetto terzo settore (non solo volontariato, ma anche impresa sociale nei campi dell’educazione e dei servizi alla persona) venisse tutelato normativamente e sotto il profilo del regime fiscale per poter dare il suo fondamentale contributo allo sviluppo di una società libera. Proprio per tale motivo ritenevo e continuo a ritenere fondamentale che gli operatori di tale mondo rispondano realmente alla caratteristiche di soggetti animati da forti idealità e trasparenti nel loro profilo etico. Il caso della gestione dei circa quaranta profughi ospitati dallo scorso aprile a Samarate e’ per me una provocazione a verificare la rispondenza del soggetto convenzionato con lo stato (prefettura/ ministero degli Interni) – e da questi remunerato per i servizi resi nel comune di Samarate- ai criteri sopra esposti, così da circoscrivere e limitare al minimo il perimetro della polemica, delle strumentalizzazioni penose e dell’allarme sociale. Penso, pertanto, che tale operatore, non disponendo ancora, per quanto mi risulta, di un proprio sito web, possa trovare il modo, d’intesa con gli uffici della prefettura e con il supporto dei media locali, di dare pubblica evidenza, in primis alla cittadinanza e alle istituzioni di Samarate, alla pari delle pubbliche amministrazioni e delle societa’ private con più spiccato senso della responsabilità sociale, di quei dati e di quelle informazioni di natura organizzativa, bilancistica ed etica (i.e. bilanci degli ultimi tre esercizi; numero e funzioni dei collaboratori; fedina penale e carichi pendenti dell’amministratore e dei soci) utili a rassicurare tutti della sua adeguatezza al compito che gli e’ stato affidato e che lo stesso conduce ricevendo una remunerazione pagata dalla pubblica fiscalità. E’, quello richiesto, un piccolo sforzo in grado, pero’, di incrementare esponenzialmente la fiducia nelle istituzioni e nel loro operato. Sono, dunque, certo del pubblico e pronto riscontro a questo mio invito; la risposta, infatti, si configura quale interesse primario di tutti i soggetti coinvolti a che si creino le auspicate condizioni di reciproca e diffusa fiducia ad oggi, purtroppo, non realizzate appieno. Un sincero augurio ai miei concittadini e a tutti i lettori di un sereno e buon inizio d’anno.
Convinto sostenitore della cosiddetta sussidiarietà ho sempre richiesto che il cosiddetto terzo settore (non solo volontariato, ma anche impresa sociale nei campi dell’educazione e dei servizi alla persona) venisse tutelato normativamente e sotto il profilo del regime fiscale per poter dare il suo fondamentale contributo allo sviluppo di una società libera. Proprio per tale motivo ritenevo e continuo a ritenere fondamentale che gli operatori di tale mondo rispondano realmente alla caratteristiche di soggetti animati da forti idealità e trasparenti nel loro profilo etico. Il caso della gestione dei circa quaranta profughi ospitati dallo scorso aprile a Samarate e’ per me una provocazione a verificare la rispondenza del soggetto convenzionato con lo stato (prefettura/ ministero degli Interni) – e da questi remunerato per i servizi resi nel comune di Samarate- ai criteri sopra esposti, così da circoscrivere e limitare al minimo il perimetro della polemica, delle strumentalizzazioni penose e dell’allarme sociale. Penso, pertanto, che tale operatore, non disponendo ancora, per quanto mi risulta, di un proprio sito web, possa trovare il modo, d’intesa con gli uffici della prefettura e con il supporto dei media locali, di dare pubblica evidenza, in primis alla cittadinanza e alle istituzioni di Samarate, alla pari delle pubbliche amministrazioni e delle societa’ private con più spiccato senso della responsabilità sociale, di quei dati e di quelle informazioni di natura organizzativa, bilancistica ed etica (i.e. bilanci degli ultimi tre esercizi; numero e funzioni dei collaboratori; fedina penale e carichi pendenti dell’amministratore e dei soci) utili a rassicurare tutti della sua adeguatezza al compito che gli e’ stato affidato e che lo stesso conduce ricevendo una remunerazione pagata dalla pubblica fiscalità. E’, quello richiesto, un piccolo sforzo in grado, pero’, di incrementare esponenzialmente la fiducia nelle istituzioni e nel loro operato. Sono, dunque, certo del pubblico e pronto riscontro a questo mio invito; la risposta, infatti, si configura quale interesse primario di tutti i soggetti coinvolti a che si creino le auspicate condizioni di reciproca e diffusa fiducia ad oggi, purtroppo, non realizzate appieno. Un sincero augurio ai miei concittadini e a tutti i lettori di un sereno e buon inizio d’anno.
Stefano Cecchin, Presidente del Consiglio comunale di Samarate
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