“Diventare viticoltori per passione si può”
L’associazione "Sant’Alessandro in piazza onlus" organizza un incontro sulla cultura della vite nel varesotto, nell'ottica di un recupero di una tradizione culturale antica
L’associazione "Sant’Alessandro in piazza onlus", che ha sede nella frazione Sant’Alessandro di Castronno, avvia venerdì 13 febbraio 2015 una serie di appuntamenti su temi di carattere culturale, artistico, sociale, inseriti in un cartellone di iniziative intitolato “Gli incontri del borgo”.
Il primo di questi, in programma appunto venerdì 13 alle 21 nella sede del Circolo di Sant’Alessandro, è dedicato al tema “I vigneti del Varesotto”, nell’ottica di un recupero di questa antica tradizione legata alla coltura vitivinicola. L’argomento sarà illustrato da un noto agronomo varesino, Andrea Tovaglieri, dopo l’introduzione curata dal professor Robertino Ghiringhelli, docente alla Cattolica di Milano e presidente della Sant’Alessandro in piazza onlus.
Se l’industria ha segnato il boom economico del Varesotto, l’agricoltura su buona parte del territorio non è mai stata abbandonata, e anzi sta conoscendo un momento di grande rilancio, nel quale si riscoprono attività antiche e mai tramontate come quella della coltivazione della vite. L’intervento di Tovaglieri, dopo l’excursus storico e sociale curato dal professor Ghiringhelli, partirà da alcuni dati sulla viticoltura in provincia e illustrerà poi le possibilità di impianto e coltivazione della vite in alcune aree particolarmente vocate del territorio.
Ci sarà anche un brevissimo cenno agli aspetti giuridici ed un focus su aspetti tecnici, dalle caratteristiche pedoclimatiche che identificano un sito idoneo per la coltivazione della vite, con cenni di microclimatologia locale, fino alle malattie che possono affliggere la vite, alle varietà di vitigno che è possibile e consigliato usare, ai moderni metodi di coltivazione finalizzati a ridurre l’impatto sull’ambiente e migliorare il territorio.
«Filo conduttore – spiega Andrea Tovaglieri – Sarà una considerazione di fondo: non si coltiva la vite solo per passione o per arcadica tendenza, ma essenzialmente da sempre per produrre vino, distillati, conserve, cosmetici ed altro che caratterizzano un territorio e la gente che lo abita».
La serata di approfondimento sul tema intende dunque dimostrare che la vite, pianta originariamente pioniera e rustica, può essere anche per il Varesotto una delle molteplici occasioni di economia e recupero delle aree marginalizzate e degradate, come dimostrano fra l’altro le numerose esperienze di recupero di antichi vitigni in corso in varie realtà locali del territorio, grazie all’impegno e alla passione dei nuovi viticoltori varesini, eredi di una passione antica. Dopo la conferenza seguirà una degustazione a base di un tradizionale abbinamento gastronomico riscoperto per l’occasione: chiacchiere di carnevale con grappe e vini di Golasecca. La serata è aperta a tutti.
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