Da Malpensa “volano via” 11 milioni di euro in nero

Sono stati presentati i dati dell'operazione "Flying Cash" condotta dalle Fiamme Gialle e dall'Agenzia delle Dogane. Su 52 milioni di euro accertati nel 2014 quasi il 20% era irregolare

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Sono moltissimi i soldi che ogni giorno transitano da Malpensa, decine di milioni di euro ogni anno prendono il volo verso paesi stranieri in maniera più o meno regolare. Ben 52 milioni sono passati, nel 2014, sotto la lente di ingrandimento della Guardia di Finanza di Malpensa e dell’Agenzia delle Dogane, di questi un quinto era irregolare, oltre 11 milioni trasportati da circa 900 passeggeri.

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Mille modi per occultare la valuta a Malpensa 4 di 10

Sono questi i dati nudi e crudi dell’operazione “Flying Cash” presentata questa mattina al Malpensa Center dello scalo varesino alla presenza del comandante provinciale Francesco Vitale, del tenente colonnello a capo del nucleo di Guardia di Finanza dell’aeroporto Giuseppe Bua e dalla dirigente dell’Agenzia delle Dogane Marzia Mariotti.

«Questi controlli hanno riguardato 5200 passeggeri in un anno e si sono concentrati, in particolare, sui voli verso la Cina e l’Egitto, i due Stati verso i quali viaggiano gran parte delle rimesse degli immigrati – spiega il comandante Bua – la valuta esportata accertata è di 52 milioni di euro dei quali poco più di 11 milioni risultava irregolare. In base alla normativa comunitaria vigente abbiamo sequestrato 300 mila euro e comminato sanzioni per 360 mila euro».

I corrieri di valuta, infatti, conoscono la legislazione che premette di portare fino a 10 mila euro a testa ed è stato notato un netto aumento dei cosiddetti frazionamenti: «I passeggeri fanno più viaggi per esportare valuta, portandone una quantità entro i limiti consentiti, oppure li suddividono sui componenti di un nucleo familiare: abbiamo trovato casi in cui marito, moglie e i due figli avevano 10 mila euro a testa».

Non mancano i tentativi di esportazione di somme ben più ingenti attraverso i sistemi più originali, alcuni di questi potete vederli nelle immagini della galleria fotografica tra barattoli di nutella, tasche camuffate, suole di scarpe, pannolini e via dicendo. I numeri impietosi fotografano un fenomeno illegale che è in netta crescita con il 17% dei capitali controllati che è risultato irregolare.

Le Fiamme Gialle, inoltre, hanno accertato che nella maggior parte dei casi i passeggeri non sanno giustificare il possesso di somme di danaro così ingenti facendo emergere una vera e propria economia sommersa che è, poi, oggetto di ulteriori verifiche di tipo fiscale.

Infine è stato tracciato un profilo tipico del corriere di valuta: si tratta di 40enni, nel 72% dei casi uomo e nel rimanente 28 (in netto aumento) donna; le nazionalità degli esportatori di valuta sono principalmente quella egiziana e quella cinese, seguita da quella italiana e pakistana.

Nel particolare dispositivo di contrasto al traffico transfrontaliero illegale di valuta si inseriscono, a pieno titolo, le speciali unità cinofile del Gruppo Malpensa (i cosiddetti “Cash Dog”) appositamente addestrate alla scoperta del denaro. Da un paio di anni, infatti, opera a Malpensa l’unità cinofila Tango il Labrador che, da quando è entrato in servizio, ha permesso l’individuazione di centinaia di soggetti, rinvenuti in possesso di denaro contante per circa 2 milioni di euro in violazione delle vigenti normative sulla circolazione transfrontaliera di valuta. Il fiuto di questo straordinario “Finanziere a quattro zampe”, come facilmente intuibile, si è rivelato alquanto prezioso anche nell’ambito dell’operazione “Flying cash”.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Aprile 2015
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