Quale futuro per l’ospedale di Luino?
La consigliera regionale Paola Macchi e l'attivista Gianfranco Cipriano hanno incontrato il direttore generale dell'azienda ospedaliera Callisto Bravi per approfondire la vocazione futura del Confalonieri
Il futuro dell’ospedale di Luino quale sarà? Lo hanno chiesto al direttore dell’azienda ospedaliera varesina Callisto Bravi, due esponenti del Movimento 5Stelle: la consigliera regionale Paola Macchi e l’attivista Gianfranco Cipriano.
È stata approfondita la vocazione futura, vocazione che il dottor Bravi ha definito “incerta” perché tutto è legato alla riforma sanitaria attualmente in discussione in Regione.
Sono state affrontate le preoccupazioni per il futuro del Confalonieri, timori fugati dal direttore che, dati alla mano ha dimostrato l’attività in essere negli ultimi anni: «non c’è stata diminuzione di personale, o di posti letto o di attività – ha chiarito ai due esponenti del M5S il dottor Bravi – anzi abbiamo provveduto a vari interventi di riqualificazioni e intendiamo investire in particolar modo sul piano della miglior formazione e preparazione del personale ed efficienza nei servizi». Alla domanda se a Luino si potrà aprire una terapia intensiva, è stato disposto che si tratta di costi eccessivamente elevati al momento attuale.
Sul contestato trasferimento del laboratorio analisi a Varese, Bravi ha spiegato che la scelta si spiega con una questione di costi/benefici e che si è trattato di un malinteso politico: ad oggi è normale e più conveniente accentrare le analisi in un unico centro in grado di effettuare un altissimo numero di analisi giornaliere: «D’altro canto nulla cambierà per gli utenti che come prima eseguiranno i prelievi con le stesse modalità. Inoltre allo stesso modo i laboratori saranno a disposizione x analisi urgenti».
In merito alla politica di potenziamento dei presidi territoriali, il direttore generale ha spiegato che, pur fondamentali per il territorio, occorre non perdere di vista il budget e le risorse disponibili. Quanto a Cuasso, Bravi ammette: « Nota dolente, sto proprio in questi giorni preparando una relazione su questo ospedale: l’immobile è mastodontico e utilizzato solo in una porzione, avrebbe bisogno di una pesante e onerosa riqualificazione. Rimanderei l’argomento a conti fatti…»
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