Cassa in deroga, ancora senza stipendio i 3/4 dei lavoratori
L'allarme dei sindacati: la misura riguarda oltre 26 mila dipendenti: "Risolvere questa emergenza subito"
Nell’incontro tenutosi ieri presso l’assessorato al Lavoro di Regione Lombardia, su richiesta dei sindacati è stata affrontata la drammatica situazione relativa ai ritardati pagamenti delle indennità per i cassintegrati in deroga lombardi.
Dopo aver avuto rassicurazioni nel mese di maggio, in realtà ad oggi sono solo circa il 25% i cassintegrati che hanno avuto le spettanze relative al periodo settembre-dicembre 2014. Per i restanti tre quarti dei circa 35mila lavoratori non è stato effettuato ancora nessun pagamento ed il ritardo accumulato ha raggiunto in totale i 10 mesi.
Nell’incontro è emerso che Regione Lombardia ha finora autorizzato 2.224 domande (su un totale di 4.082) per un ammontare di 45 milioni di euro, ma solo la metà dei relativi lavoratori ha già avuto il pagamento delle spettanze da parte dell’Inps.
“Stiamo registrando una situazione di assoluta emergenza che richiede risposte rapide e il recupero del tempo perso”, dichiarano Daniele Gazzoli, Roberto Benaglia, Serena Bontempelli segretari di Cgil, Cisl, Uil lombardia presenti all’incontro.
“Non è possibile in Lombardia registrare un tale crescente ritardo e un rimpallo di responsabilità spesso burocratiche tra i vari soggetti istituzionali che ricadono sulle spalle dei lavoratori – proseguono -. Non solo la cassa in deroga è stata ridotta a 5 mesi quest’anno, ma chi vi è coinvolto si sente abbandonato”.
Cgil Cisl Uil lombarde avanzano tre richieste urgenti: la prima al ministero, che deve da subito ripartire nuove risorse alle regioni per garantire continuità dei pagamenti senza escludere la Lombardia, come di fatto è avvenuto ultimamente; la seconda a Inps e Regione, affinché garantiscano che entro fine luglio tutti i cassintegrati riceveranno le indennità del 2014; la terza alla giunta di Regione Lombardia e all’assessore Valentina Aprea, affinché nell’assestamento di bilancio garantiscano più risorse per finanziare i contratti di solidarietà che da qui al 2016 costituiscono il vero ammortizzatore alternativo ai licenziamenti.
“Invece che annunciare provvedimenti incerti sul reddito di cittadinanza – affermano Gazzoli, Benaglia e Bontempelli – la Regione dovrebbe agire con maggiore efficacia per garantire le dovute indennità a lavoratori, che non vanno lasciati soli e che stanno pagando troppo il peso della crisi”.
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