La pittura di Antonio da Tradate in un saggio di Renzo Dionigi
E’ stato presentato alla Galleria Mazzi di Tegna il volume dedicato all’artista italo-ticinese

Nel pomeriggio di domenica 4 ottobre, alla Galleria Mazzi (Ch), in Valle Maggia, è stato presentato con l’intervento dell’autore il volume che il prof. Renzo Dionigi ha dedicato ad alcuni lavori del pittore italo-ticinese Antonio da Tradate, attivo nel Locarnese dal 1465 circa al 1511.
Più precisamente il volume è dedicato alle decorazioni “a fresco” che il tradatese eseguì nella Chiesa di San Michele in Palagnedra, località svizzera di esatto confine con l’Italia posta grosso modo a metà strada tra Locarno e Santa Maria Maggiore (Vb).
Il lavoro di Dionigi è stato introdotto da Andrea Spiriti, professore associato di Storia dell’Arte Moderna all’Università dell’Insubria, nonché da Giuseppe Chiesi, professore di Storia Medievale all’Università della Svizzera Italiana, il quale ha introdotto invece la figura di Antonio da Tradate nel contesto storico del territorio locarnese a cavallo tra Quattro e Cinquecento.
Breve ma efficace l’intervento di Dionigi, il quale ha tenuto a sottolineare di aver dedicato un intero capitolo del suo volume al molto ben ragionato lavoro di restauro compiuto nel 1966 da Carlo Mazzi, padre della gallerista che ha ospitato la presentazione.
Il restauro degli affreschi del pittore naturalizzato locarnese avvenne su intervento della Fondazione Hans Dietler-Kottmann, fondazione che ha oggi contribuito alla realizzazione del volume, di ampio formato e dotato di un notevole apparato iconografico.
Brevissima poi, tanto quanto efficace, la lezione ultima di Dionigi a proposito delle sue pubblicazioni, sia scientifiche che storiche: “Io non scrivo per insegnare, scrivo per imparare, perché solo quando uno si propone di scrivere su un argomento si sente in dovere di approfondirlo seriamente, fino a conoscerlo davvero a fondo”.
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