Richiedenti asilo, ora possono lavorare

Alcune realtà del territorio come Aias, Legambiente e Piccolo Principe hanno già dato la loro disponibilità a far svolgere lavori agli ospiti dei due centri di accoglienza in città

profughi al lavoro volontari richiedenti asilo

L’assessore ai Servizi Sociali Mario Cislaghi ha fatto il punto, a margine del consiglio comunale di lunedì, sulla situazione dei richiedenti asilo in provincia di Varese. L’occasione è stato l’incontro con il Prefetto avvenuto proprio due giorni fa che ha aggiornato la situazione sui diversi centri presenti sul territorio.

Attualmente sono 993 i richiedenti asilo ospitati nelle strutture messe a disposizione della prefettura, 130 sono ospitati a Busto (110 all’ex-Enel e 20 a Casa Onesimo). Il numero è ormai stabile da qualche tempo, da quando cioè sono diminuiti gli sbarchi sulle coste siciliane dei barconi, scoraggiati dalla stagione fredda. «La nuova rotta dei migranti è quella via terra attraverso i paesi dell’est Europa e alcuni sono arrivati dalla frontiera di Gorizia qualche giorno fa» – spiega Cislaghi.

Nel frattempo le modifiche alla legge che regola la presenza degli stranieri sul territorio nazionale «hanno permesso di accorciare i tempi per poter richiedere la carta d’identità e il codice fiscale entro 60 giorni (mentre prima erano 90). Ora è anche possibile far lavorare sia attraverso realtà associative convenzionate con il Comune, sia nelle aziende private ma in questo caso i richiedenti asilo perderebbero il diritto alla diaria oltre al vitto e all’alloggio».

Le realtà bustocche che hanno dato disponibilità per far svolgere agli ospiti dei centri di accoglienza attività lavorative a titolo gratuito sono l’Aias, Legambiente, il Piccolo Principe e – a breve – anche l’Enaip.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Novembre 2015
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