“Area dismessa ex Cantoni: prima di costruire fare la bonifica”

L'amministrazione comunale illustra il progetto portato in commissione da alcuni privati per la riqualificazione dell'area dismessa

aree dismesse saronno

L’attuazione del piano attuativo “ex Cantoni” è subordinata alla bonifica. Ad affermarlo è l’amministrazione comunale dopo le polemiche emerse in seguito alla presentazione di un piano di recupero presentato in commissione urbanistica nei giorni scorsi.

«Il Piano Urbanistico che la società proprietaria dell’area ha proposto all’attenzione dell’Amministrazione lo scorso dicembre 2014 è previsto dallo strumento urbanistico generale – spiegano dal Municipio in un lungo comunicato stampa -. Il recupero urbanistico dell’area industriale dismessa è conforme alle indicazioni del Documento di Piano del PGT vigente. In particolare nel progetto si prevede la formazione di un grande parco centrale – di oltre 35 mila metri quadri – e la realizzazione delle necessarie opere di urbanizzazione, la quantità delle cessioni di aree per gli usi pubblici ammonta complessivamente al 60% dell’intera superficie oggi occupata dai fabbricati dismessi. ( superficie territoriale del piano mq. 94.306 di cui mq 37.722 destinati all’edificazione private e mq. 56.584 per spazi ad attrezzature pubbliche)».

L’Assessore all’Urbanistica, Mariaelena Pellicciotta, precisa: «L’impostazione tipologica del progetto urbanistico era già stata precedentemente valutata e definita. La nuova Giunta Comunale ha inteso ridiscuterne i contenuti salienti soprattutto in relazione agli obbiettivi di riqualificazione ambientale dell’ ex complesso industriale. L’ingente superficie dei terreni, che verrà ceduta al patrimonio pubblico comunale, costituisce una soglia di particolare attenzione tesa a garantire l’indiscutibile qualità dei suoli che in futuro saranno gestiti dal Comune e che dovranno essere fruibili dalla cittadinanza senza alcun impedimento. La convocazione delle Commissioni Urbanistica e Ambiente in riunione congiunta testimonia la volontà di questa Amministrazione di coinvolgere il Consiglio Comunale, in rappresentanza dei cittadini, nella valutazione del piano attuativo e delle problematiche ad esso annesse, prima ancora di una sua eventuale adozione in Giunta e successiva pubblicazione obbligatoria».

Dal comune aggiungono poi che in attuazione delle risultanze della conferenza dei servizi del 3 luglio 2015, del successivo incontro tecnico del 9 luglio 2015 e delle verifiche tecniche con ASL, Arpa e Provincia di Varese, lo scorso 24 novembre è stata rilasciata l’autorizzazione alla prima fase operativa della bonifica.

L’autorizzazione comprende la rimozione del suolo contaminato e l‘esecuzione delle indagini di approfondimento sullo stato qualitativo delle acque nel sottosuolo. L’autorizzazione stabilisce il termine di un anno per l’ asportazione del terreno contaminato e di tre mesi per l’approfondimento di indagine sulle acque. «Il piano attuativo dovrà garantire la completa bonifica dell’area includendo suolo, acqua, amianto, la demolizione e smaltimento dei fabbricati in modo che il Comune possa disporre di aree effettivamente libere e totalmente bonificate».

«Per assicurare che ciò avvenga i proprietari dovranno costituire apposite garanzie economiche a coperture dei costi totali delle operazioni di bonifica, demolizione e smaltimento ammontanti in circa 3 milioni euro – aggiungono dal comune -. Relativamente alla presenza di solventi clorurati rilevata nell’acqua del pozzo di Via Parini, che si è sempre mantenuta nei limiti di potabilità come rilevato periodicamente dalla ASL e dal gestore del servizio idrico, è attualmente in corso un’indagine generale dello stato delle acque sotterranee da parte della Provincia di Varese, ente che partecipa al procedimento di bonifica.
Il confronto delle risultanze delle indagini interne all’area ex Cantoni con il monitoraggio provinciale fornirà un dato certo sulla provenienza delle sostanze inquinanti».

«Questa amministrazione – sottolinea l’Assessore all’Ambiente Gianpietro Guaglianone – ha sempre considerato e fortemente voluto la tutela della salute pubblica come condizione imprescindibile e fondamentale per l’attuazione di una qualsiasi iniziativa edilizia. Continueremo a presidiare costantemente l’evoluzione della bonifica in relazione ai dati che progressivamente verranno acquisti».

«Abbiamo ereditato un piano urbanistico sostanzialmente definito – ribadisce il Sindaco Alessandro Fagioli – nella prospettiva di poter decidere sulla bontà dell’operazione nel suo complesso, ho interpellato anche le associazioni di categoria riguardo le priorità sull’area in discussione. I Saronnesi devono sapere che l’approvazione del piano urbanistico, comporta come previsto dal PGT, l’acquisizione di una vasta area di terreno, nella fattispecie terreno da bonificare. Mi sono sentito in dovere di chiedere all’operatore di correlare alle fasi di realizzazione del piano urbanistico le fasi di lavorazione sulla bonifica, sia attraverso impegni sulle tempistiche sia inserendo le debite garanzie economiche. Ad oggi si sono fatti passi avanti, ma non sufficienti a procedere in maniera positiva, posizione peraltro condivisa anche dalle Commissioni del Consiglio Comunale. Ritengo importante la riqualificazione delle aree dismesse ma sempre nel rispetto delle esigenze della comunità Saronnese».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 16 Dicembre 2015
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