“Liberi di leggere”, il libro sospeso entra in carcere

Grazie all'iniziativa del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati i detenuti della casa circondariale di Busto Arsizio hanno a disposizione 1000 euro per acquistare nuovi libri da leggere nel 2016

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Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Busto Arsizio mette a disposizione dei detenuti del carcere di Busto Arsizio 1000 euro da spendere in libri per il 2016. L’iniziativa si chiama “Liberi di leggere” ed è stata presentata questa mattina proprio in carcere alla presenza del direttore Orazio Sorrentini, del presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati Angelo Proserpio, del Procuratore Capo di Busto Arsizio Gianluigi Fontana e della responsabile dell’area trattamentale Rita Gaeta.

Il presidente Proserpio ha voluto sottolineare che «si tratta di un’iniziativa che è già attiva in alcune carceri italiane e che abbiamo voluto portare anche qui a Busto Arsizio proprio perchè abbiamo ricevuto richieste in questo senso da parte dei detenuti». Chi vorrà potrà richiedere l’acquisto di un libro nuovo ad una delle due biblioteche interne all’istituto penitenziario che si occuperà di richiederlo direttamente alla libreria convenzionata con l’Ordine degli Avvocati bustocchi.

Un’iniziativa che trova il favore del direttore del carcere che commenta positivamente l’iniziativa: «Questo istituto si contraddistingue anche per l’alto numero di detenuti che leggono – ha detto – e questa iniziativa non può che renderci felici perchè permetterà anche di aggiungere qualche titolo nuovo sui nostri scaffali. Vista l’alta presenza di detenuti stranieri, molti sono di lingua araba, ci aspettiamo che vengano richiesti libri in lingua che scarseggiano».

A dare qualche numero è il comandante della Polizia Penitenziaria Antonino Rizzo: «Abbiamo due biblioteche con 1660 volumi – spiega e prosegue – abbiamo un numero di richieste mensili di 160 libri e alcuni detenuti che si occupano della gestione dei prestiti e della catalogazione dei libri. Sono numeri che fanno capire quanto sia importante questa iniziativa».

La responsabile dell’area trattamentale Rita Gaeta, infine, ha sottolineato «che i libri attualmente a disposizione sono molti ma anche piuttosto vecchi, frutto di donazioni fatte negli anni. Certamente notiamo una scarsità di libri in lingua in un carcere dove i detenuti stranieri sono in numero elevato».

Non a caso il libro più chiesto è il Corano che è presente in tre copie nell’istituto, un numero insufficiente vista l’alta presenza di detenuti di lingua araba: «Spero nessuno polemizzi sul fatto che qualcuno possa decidere di acquistare il Corano – ha detto tra il serio e il faceto il procuratore Fontana – questa iniziativa è di grande importanza in un momento di difficoltà del sistema carcerario italiano. Anche così questo penitenziario prosegue la lunga strada per il miglioramento della qualità della vita dei detenuti, al centro della sentenza della Corte europea di Strasburgo».

Alla presentazione era presente anche la senatrice bustocca Laura Bignami che l’anno scorso aveva finanziato un concorso letterario che verrà ripetuto grazie all’impegno dell’amministrazione comunale che ha deciso di farsene carico attraverso l’assessore ai servizi sociali Mario Cislaghi.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 21 Dicembre 2015
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