Gli assessori davanti agli scudi della polizia

Sindaci e assessori di Lega Nord, fratelli d’Italia e Forza Italia erano davvero scatenati ieri sera, quando hanno tenuto un corteo non segnalato alla questura, e sono stati bloccati da polizia e carabinieri in assetto antisommossa, contenuti addirittura con gli scudi e le camionette. Nessun problema ma molta scenografia tra urla, striscioni e adrenalina da corteo.
I cori erano guidati dall’ex assessore Stefano Clerici e del sindaco di Sesto Calende Marco Ccolombo. In strada hanno gridato “noi non siamo zecche rosse”, “noi non siamo i centri sociali” “noi non siamo il leoncavallo”, “Renzi Vaffanculo”, “chi non salta é un renziano”, “Galimberti porta sfiga”, “rivoluzione, Insubria nazione”.

Quando il corteo ha cercato di arrivare fino al cinema, polizia e carabinieri hanno schierato le truppe e per qualche attimo tra i fumogeni verdi e rossi è sembrato di essere in un corteo di tifosi dello stadio. Poi hanno cominciato a rilasciare interviste, e le forze dell’ordine hanno capito che tutto sarebbe finito bene. Tra i manifestanti il coordinatore provinciale di Fdi l’avvocato Fabio, l’assessore al bilancio di Forza Italia Giuseppe Montalbetti (abbastanza serafici) il consigliere comunale Giacomo Cosentino (attaccato al megafono e reduce da una lite stradale con Galimberti per il parcheggio della sua 500 elettorale), l’assessore leghista Ghiringhelli,  preoccupato per i cani dei giardini di via Monguelfo spaventati dei fischietti: “È giusto che ci abbiano bloccato in via Monguelfo – ammette – non avevamo segnalato il percorso del corteo la questura”. Altri militanti invece si sono lamentati per avuto la possibilità di insultare Renzi faccia a faccia. Alla fine tutti i partecipanti hanno ringraziato le forze dell’ordine.