Il premio “Ghiggini Arte” a Leonardo Prencipe

Il premio indetto dalla nota galleria di Varese è andato al 31enne pittore pugliese. In palio la possibilità di organizzare una mostra personale

La premiazione di GhigginiArte a Varese

Va al giovane pittore pugliese Leonardo Prencipe la 15a edizione del Premio GhigginiArte. Il 31enne artista di Manfredonia, diplomato in pittura all’Accademia di Brera, è stato scelto al termine di una votazione – con giuria popolare e giuria artistica – tra undici nomi emergenti del mondo dell’arte. La proclamazione è avvenuta negli eleganti spazi di via Albuzzi nel tardo pomeriggio di sabato 25 giugno.

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Con il premio, nato dall’inventiva di Enrico Ghiggini e Gottardo Ortelli, Prencipe si è aggiudicato anche la possibilità di organizzare una mostra personale all’interno dei locali della nota galleria d’arte varesina. Nell’occasione è stato anche assegnato il secondo premio, riconoscimento andato al 23enne bergamasco Giulio Locatelli.

A GhigginiArte, il vincitore ha presentato due delle sue opere: si tratta di “Souvenir“, acquerello su carta realizzato nel 2015 (50×70 cm) e di “Re-futàre/fundere“, acquerello su tela (100×70 cm) dipinto nel 2014. La presentazione delle opere in concorso è stata la seguente.

«Nella ricerca dell’artista, ci troviamo di fronte non solo all’oggetto in sè, al rottame, al mucchio di ferraglia e ruggine, ma andando oltre quella che è la semplice funzione del vedere, ci troviamo di fronte all’idea. All’idea abbandona­ta, all’idea dismessa, a quella stessa idea che attraversando il progresso e dopo aver fatto il suo tempo è stata accantonata, messa in disuso ed ammucchiata a tutte quelle altre idee che ormai non fanno più testo nel nostro contemporaneo. Un’i­dea, come quella della creazione di un’auto, del suo design e dei suoi materiali di utilizzo (che tendono ad essere superati in un brevissimo lasso temporale), per quanto possa essere geniale, comporta un bagaglio di conseguenze difficili da smaltire. L’esempio più palese è sicuramente rappresentato dal rifiuto, cioè lo scarto, nonché il riflesso che ne rimane dallo sfruttamento dell’idea stessa. Estremamente rilevante è quanto questo lascito dell’idea abbia un’incredibile impatto sull’ambiente circostante; ecco allora che rottami e piante in­teragiscono creando un intenso tanto più violento contrasto tra artificio e natura».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 25 Giugno 2016
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