“Il mendicante errante”

L'ironico contributo di "Sei di Gallarate se...", sul dibattito sull'ambulante multato in centro città

Gallarate piazza via mazzini

Il contributo di “Sei di Gallarate se…”, ispirato a recenti fatti avvenuti in città

 

C’era una volta un povero ambulante che, per contribuire al sostentamento della famiglia, offriva i suoi articoli in quel di Gallarate, ridente Feudo della Pianura Padana. L’uomo, al contrario di molti altri nelle medesime condizioni, era buono, gentile e simpatico, sempre pronto al sorriso. Aveva solo una pecca…l’editto comunale non gli consentiva di vendere le sue povere merci nel centro storico, ma solo nella cerchia esterna delle mura cittadine. Un bel giorno le guardie che presidiavano la città, ricevettero l’ordine di seguire il malcapitato ambulante per vedere dove si recava ad offrire le sue merci “di nicchia”. Dopo un attento e scrupoloso pedinamento, i valenti gendarmi riuscirono brillantemente a cogliere in flagranza di reato lo sventurato mentre (addirittura) si accingeva alla vendita di un attrezzo atto alla ventilazione personale. Subito fermato dai prodi guardiani della cosa pubblica, gli venne intimato di esibire il permesso di vendita per quella zona. Non avendo in realtà il disgraziato mai ricevuto, per quella zona, l’autorizzazione del supremo comandante della città, i custodi dell’ordine nulla poterono se non elevare all’ambulante una sanzione di ben 2000 sesterzi.

Quando la notizia si sparse ai quattro venti, la popolazione si divise letteralmente in due: “la legge è uguale per tutti…colpirne uno per educarne 100” tuonarono alcuni. “Si, la legge è uguale per tutti” dissero altri “ma il buon senso dovrebbe avere la meglio non avendo mai il buon uomo importunato alcuno…non è giusto che gli sia stata comminata una multa cosi salata che mai potrà pagare”. Gli abitanti delle zone “più sinistre” della città addirittura auspicarono una colletta per aiutare l’uomo a pagare la sanzione.
• La popolazione si interrogò anche sul destino di tutti gli “altri”, cioè degli ambulanti costantemente in sosta presso presso il campo di grano denominato “Ramonda“, o presso lo stallo dei cavalli chiamato “stazione di abbeveraggio” o ancora presso il locale ospedale da campo, dedicato alla memoria del duca Antonio Abate di Gallarate. Tutte persone che, al contrario del pover’uomo di cui questa storia narra, gli abitanti concordi definirono arrogantemente fastidiosi e petulanti, in particolare verso le gentili donzelle.

• Allor dunque Il comandante in capo della città, fermo nei suoi propositi, manifestò la volontà di combattere il commercio non autorizzato ed ogni manifestazione oltraggiosa delle leggi.

Noi menestrelli, ci uniamo alla richiesta del popolo affinché la valorosa gendarmeria cittadina venga impegnata in azioni che ridonino splendore al grazioso feudo gallaratese, avendo particolare cura ed attenzione a ciò che accade “fuori le mura”, dove le notti buie inquietano molto di più i sonni sereni dei gentiluomini e delle gentildonne locali.
E speriamo di vivere tutti felici e contenti…il tempo ( 5 anni ) sarà giudice!

Sei di Gallarate se…

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Agosto 2016
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