L’ultimo ruggito della “Jena” Cambiaghi

Nei giorni scorsi, a 69 anni, è scomparso il grande rallysta, tricolore nel 1975, molto legato a Gemonio e alla Valcuvia

Bobo Cambiaghi, la \"Jena\" dalle sette vite

Lo chiamavano “La Jena”, e questo nomignolo è finito anche sul titolo della sua autobiografia, perché nel corso della sua carriera Roberto Cambiaghi ne ha fatte di tutti i colori, e nel 2014 ha voluto affidare a un volume tutte le esperienze trascorse nelle sue “sette vite”.

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Cambiaghi, 69 anni, è scomparso nei giorni scorsi (il funerale è stato celebrato sabato 29 ottobre a Milano) ma deve essere ricordato per la sua storia personale che ha avuto – al pari della sua attività sportiva – profonde radici nella nostra provincia. Industriale nel campo della chimica, originario del capoluogo lombardo, Cambiaghi era molto legato a Gemonio dove la sua famiglia ha posseduto per anni una villa con ampio parco, all’interno del quale “Bobo” aveva allestito una pista da motocross e una per i kart.

Due delle tante discipline nelle quali eccelleva, anche se le imprese principali della Jena, sul versante sportivo, sono state legate al rally. Il suo gran talento, condito da un pizzico di necessaria sregolatezza, lo ha portato a vincere il campionato italiano nel 1975 su una 124 Spider Abarth (era diventato pilota ufficiale Fiat) ma già l’anno precedente Cambiaghi aveva dato spettacolo nell’Europeo, concluso al secondo posto assoluto alle spalle del leggendario tedesco Walter Rohrl.

Messi alle spalle i “ruggenti Settanta” (quando duellava alla pari con i grandi dell’epoca anche sui massimi palcoscenici), Bobo Cambiaghi si era dato da fare per sostenere il rallysmo del Varesotto grazie alla collaborazione con la Valcuvia Corse. Aveva portato in gara sulle strade di casa la 131 Abarth – preparata da Nocentini – che aveva contribuito a collaudare, ed era spesso ospite delle nostre scuderie per raccontare ai piloti dilettanti le sue esperienze, a volte accompagnato dalla sorella Anna, a sua volta ottima interprete del rally con il mitico Jolly Club. Con la Valcuvia Corse ha conquistato diversi successi tra i quali quello alla Coppa Feraboli di Cremona dove venne affiancato da un ottimo navigatore di Laveno, Valerio Arioli.

La grande versatilità di Cambiaghi non si è però fermata al rally: accanto al suo “lato” industriale, la Jena è stata anche conduttore televisivo (Grand Prix, su Italia1 a inizio anni Ottanta), ottimo musicista (organo e pianoforte), bravo sotto canestro (da giovane), appassionato bobbista e campione di bridge di livello internazionale, ma pure golfista ed esperto di pesca in altura. Un personaggio a tutto tondo che ha riscosso successo anche ai suoi rivali dell’epoca, per il suo spirito e la sua giovialità.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 02 Novembre 2016
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