Il coro NeoVibes debutta in Basilica con il concerto di Natale

Sabato 17 dicembre nelle maestose navate di Santa Maria Assunta risuonano le voci del giovane coro polifonico, accompagnato da quartetto d'archi e dal soprano Olga Zhdan

coro NeoVibes

Un coro polifonico fatto solo di giovani, tra i 14 e i 26 anni: il coro NeoVibes è nato da pochi mesi e sabato 17 sarà protagonista di un concerto natalizio tra le maestose navate della Basilica di Santa Maria Assunta.

Una formazione giovanissima, per nascita (sono partiti nella primavera scorsa) e soprattutto per età dei componenti. A guidarli, come direttore, è il ventunenne Fabio Zambon, già apprezzato come direttore dello storico coro alpino gallaratese, il “Penna nera” (che si esibirà all’antivigilia di Natale, al Condominio). «Il coro nasce da un’idea mia e di Gabriele Salemi, pianista, che è mio compagno di conservatorio» spiega Zambon, che oggi studia al conservatorio di Alessandria. «L’idea era di costituire un  Coro polifonico giovanile, che in zona manca». Il 1° ottobre il coro ha tenuto il primo concerto a Cantalupo di Cerro, a novembre primo concerto gallaratese, nella moderna chiesa di Moriggia. «Da subito ci siamo subito trovati molto bene insieme, dal punto di vista musicale ma anche umano: è anche da questo che viene l’entusiasmo e la freschezza di interpretazione, un carattere che magari non si vede in tutti i cori».

Nel caso del concerto nella basilica di Gallarate, il concerto presenterà «un repertorio classico, che va dal cinquecento ad oggi, anche con autori contemporanei», ma anche «carols inglesi, sempre di richiamo». Ma il concerto è speciale per gli elementi accostati al coro: «saremo accompagnati anche da un quartetto d’archi e proporremo una collaborazione con il soprano Olga Zhdan, una presenza che ci onora».

Appuntamento sabao 17 dicembre, dalle 21, Basilica Santa Maria Assunta, piazza Libertà. L’ingresso è gratuito.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 16 Dicembre 2016
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