Ora lo statuto del Fondo di garanzia delle Bcc è in linea con l’Europa
L'adeguamento alla direttiva europea relativa ai sistemi di garanzia dei depositi al vaglio della Banca d'Italia. dell’Erba (Fdg): «Una riforma che porta il sistema delle Bcc verso il nuovo assetto a gruppo»

Il Fondo di garanzia dei depositanti del credito cooperativo (Fgd), riunito a Roma in assemblea straordinaria, ha modificato e integrato il proprio statuto nel rispetto del nuovo quadro europeo armonizzato per i sistemi di garanzia dei depositanti (Dgs), recepito con il decreto legislativo numero 30 dell’8 marzo scorso. Il nuovo statuto entrerà in vigore a seguito della prescritta autorizzazione della Banca d’Italia.
Il decreto stabilisce, accanto a specifici obblighi, un più generale livello di adeguamento agli assetti di governo, delle strutture organizzative e dei sistemi di controllo, da realizzare entro un anno dall’entrata in vigore del decreto stesso. Da qui la necessaria revisione che ha riguardato, nello specifico, tutti i 43 articoli, tranne uno, dello statuto del Fgd.
Un principale elemento d’innovazione è l’introduzione di un meccanismo di funding ex-ante, basato su un nuovo sistema interno di analisi del rischio delle Banche consorziate conforme alle linee guida dell’Eba (Autorità bancaria europea), nonché l’obbligo di effettuazione periodica di prove di stress in merito alle capacità operative e finanziarie dei Dgs (sistemi di garanzia dei depositi).
All’ assemblea straordinaria, aperta dal presidente del fondo di garanzia, Augusto dell’Erba, ha partecipato anche il presidente di Federcasse Alessandro Azzi che ha ricordato come il credito cooperativo italiano abbia contribuito attivamente sia alla definizione della direttiva, sia al recepimento, nel nostro ordinamento, della direttiva Dgs «apportando una serie di modifiche migliorative in sede di approvazione della legge – delega e di approvazione del decreto legislativo».
Azzi ha poi ricordato l’estensione fino al giugno 2018 della obbligatorietà della adesione delle Bcc al proprio Fondo di Garanzia dei depositanti (prevista dal Testo Unico Bancario). «Questo evidenzia – ha sottolineato Azzi – il peculiare sforzo e la continua e pervicace attenzione del credito cooperativo, attraverso Federcasse, a far sì che l’evoluzione normativa si svolga a tutto tondo nella maniera plausibilmente più consona alle esigenze di sistema».
Per il presidente del Fgd dell’Erba «La riforma del fondo appare di notevole portata e certamente può contribuire ad accompagnare il sistema delle Bcc verso il nuovo assetto a gruppo che il legislatore italiano, d’intesa con la categoria, ha inteso definire proprio nella prospettiva di un rafforzamento della formula della cooperazione di credito nel nuovo difficile contesto europeo».
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