Le opposizioni: “La maggioranza è divisa”

Pd, Cev e Gallarate 9.9 concordi nell'analisi e nel respingere le accuse di chi, come l'assessore Bonicalzi, ha rovesciato parte della responsabilità sulla minoranza

Politica varia

«I “ci siamo intesi” che abbiamo sentito in aula nei mesi passati, le assenze di giovedì non possono essere casuali, non possono incidenti» commenta Marco Montemartini, coordinatore della civica Città è Vita. «Ci sono dei problemi seri e consistenti nella maggioranza. In questi dieci mesi ci sembra ci sia un immobilismo totale: sui questo condividiamo la critica espressa dai ferraziani. La città è ferma e da parte del sindaco si cerca solo di esacerbare, di creare divisioni. E di buttare a mare, per motivi ideologici, quel che di buono si è costruito in anni,  anche quei meccanismi che hanno buoni frutti». E in questo senso cita l’ostilità alle realtà attive nella rete del sociale, «che ha avuto come conseguenze le dimissioni di Liccati».

Rocco Longobardi ha affidato a un post la sua lettura della seduta di giovedì: «C’è un’evidente difficoltà, che si percepisce chiaramente anche dall’esterno, nel cercare di fare gruppo in modo coeso, e purtroppo senza un forte spirito di gruppo che superi le astuzie politiche sono davvero poche le speranze di voltare pagina e di imprimere una svolta positiva alla città».

«È in atto una crisi di maggioranza, se non una frattura, stando alle parole pronunciarte dal sindaco» dice Giovanni Pignataro, del Partito Democratico. «E la parte di consiglio che si è svolta ha dimostrato che il sindaco prosegue nel mantenere posizioni rigide e non dialoganti». L’ atteggiamento di rigida chiusura ha spiazzato anche il Pd, «tanto più in un momento in cui la maggioranza faceva i conti con problemi interni». Lo dice con metafora calcistica: «Se a me manca un uomo e scendo in campo in 10, è saggio provocare l’avversario fin dal primo minuto di partita? Ci sfugge qualcosa». Un approccio che ha stupito Pignataro, non solo nel sindaco, ma anche in Aldo Simeoni, che ha fatto un intervento duro anche sull’ipotesi di un lavoro condiviso sulla ciclabilità (vedi qui la proposta): «per cercare una condivisione abbiamo anche riconosciuto il lavoro svolto dall’amministrazione Mucci…»

Il sindaco Cassani ha riconosciuto la legittimità della scelta dell’opposizione di centrosinistra di uscire dall’aula («in politica ci sta»), ha lodato Rocco Longobardi («non si è fatto coinvolgere nei giochi della vecchia politica») e ha criticato Pd e CeV su altro versante («hanno speculato sulla malattia e sugli impegni di lavori di tre consiglieri assenti»). A irritare l’opposizione però è stato il riferimento fatto dall’assessore Paolo Bonicalzi, che ha accusato l’opposizione di aver provocato il rinvio della seduta, con maggiori costi per la collettività.  Ribatte Pignataro:«Noi rinunciamo al gettone della seduta di venerdì e anche a quello di martedì. Mi risulta che anche Città è Vita farà lo stesso». Scelta condivisa anche da Rocco Longobardi, che estende a tutti i consiglieri l’invito a non incassare il gettone di presenza (parliamo di poche decine di euro, va detto).

Lo stesso Longobardi poi sottolinea la legittimità politica della scelta di far mancare il numero legale: «Le dichiarazioni dell’assassore Bonicalzi fanno quantomeno sorridere: a sentir lui l’opposizione ieri sera sarebbe stata irresponsabile nell’abbandonare l’aula. Un chiaro tentativo di mistificare l’accaduto, che è invece molto chiaro, la maggioranza è sempre più divisa anzi, a detta del sindaco ci sono due consiglieri che non fanno più parte di questa maggioranza».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Aprile 2017
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